"Il 10 febbraio prossimo - ha spiegato Marsilio - cacceremo il Pd all'opposizione per decenni. Scegliere quella data per il voto, in un clima difficile, è l'ultimo dispetto del Pd e di D'Alfonso: prima hanno dovuto spicciare le faccende di casa propria.
A proposito della polemica di una "invasione mai vista di ministri" per la campagna elettorale in Abruzzo sollevata nei giorni scorsi dal candidato di centrosinistra secondo Marsilio "Legnini è invidioso dei ministri e dei leader del centrodestra che stanno venendo in Abruzzo per supportare la nostra campagna elettorale: se vengono i suoi leader nazionali, li tirano i pomodori''. Anche la candidata del M5S, Sara Marcozzi, interviene sulla questione sostenendo che "la vera distrazione di massa la consuma Legnini stesso, presentandosi agli abruzzesi con 8 liste rastrella-voti all'interno delle quali ha inserito l'intera giunta D'Alfonso". "Centinaia di candidati - ha aggiunto - la cui funzione è solo quella di portare voti ai soliti Paolucci, Pepe, Di Matteo, Berardinetti, quelli che hanno già dato prova della amministrazione fallimentare della nostra Regione, gli unici che - forse - rientreranno in Consiglio Regionale". Legnini da parte sua incassa a sorpresa il sostegno di Benigno D'Orazio, ex consigliere regionale vicino a Fratelli d'Italia, e punta a bloccare i pedaggi autostradali della A24 e A25, di cui è concessionaria Strada Parchi. "Quello della messa in sicurezza dell'autostrada e dei pedaggi rappresentano problemi seri che vanno risolti per la nostra regione".