(ANSA) - L'AQUILA, 21 FEB - Occorre uscire "dalla logica
delle emergenze viste singolarmente". Quello che serve è una
normativa unica sulle emergenze e sulle ricostruzioni che siano
calamità che derivino dal terremoto o dalle alluvioni, o dal
ponte Morandi.
Questa la richiesta del sindaco dell'Aquila, Pierluigi
Biondi, che in un'intervista all'ANSA ha risposto in merito alle
affermazioni del sottosegretario con delega alla ricostruzione,
Vito Crimi.
In particolare Biondi ha sottolineato, per quanto riguarda le
deroghe, la situazione del capoluogo abruzzese: "Noi oggi - dice
Biondi - non avremmo una città se nell'aprile 2009 non ci
fossero state deroghe rispetto alla normativa sugli appalti per
il progetto Case, per i Map, per i Musp, per i moduli abitativi
dei comuni del cratere. Se avessimo seguito procedure ordinarie,
saremmo nella situazione in cui si trovano oggi le aree del
centro Italia, con i Sae consegnate dopo due anni". "Se le
deroghe vengono codificate in 'tempi di pace' e funzionano
garantendo la rotazione e la trasparenza delle procedure -
spiega il sindaco dell'Aquila, eletto nel giugno del 2017 - si
possono fare le cose velocemente ma senza creare zone grigie
dove poi si intrufolano affaristi e funzionari o dirigenti
pubblici infedeli".
Sul fatto che la ricostruzione non sia possibile dov'era e
com'era, Biondi si dice d'accordo con Crimi: "E' la logica che
stiamo cercando di superare. Più difficile, più faticoso forse
anche più lungo, ma dà anche il segno di un cambiamento".
Quindi l'appello al Governo. "Servono risorse umane perché il
comune dell'Aquila rispetto al 31 dicembre 2008 ha addirittura
meno dipendenti e un numero di dirigenti dimezzato. Di questo
abbiamo fatto oggetto di interlocuzione con il Governo e
chiederemo un rafforzamento dell'assistenza tecnica dedicata
alla ricostruzione pubblica". (ANSA).
Terremoto: sindaco L'Aquila, normativa unica su emergenze
(V. 'Terremoto: Crimi, modifiche per semplificare…' delle