(ANSA) - PESCARA, 2 MAR - Un sindaco che confessa ai suoi elettori le vere ragioni che lo hanno motivato nel suo cammino, tra menzogne e sotterfugi. Nessuno schieramento, nessun colore o bandiera nelle sue dichiarazioni, solo il desiderio di raccontare una verità nella quale potrebbero riconoscersi in molti.
"L'idea di questo monologo nasce circa otto anni fa - racconta - Mi venne in mente di scrivere una cosa del genere durante il periodo delle vacanze di Pasqua. Ho buttato giù il testo, pensando però a uno spettacolo con allestimento e scenografia. Poi, rileggendolo, ho deciso di optare per un reading. Per circa un'ora, sulle note di una chitarra, ironizzo sulla politica italiana in generale, senza riferimenti. Certo, non faccio di tutta l'erba un fascio - assicura Budini - qualcuno in questo testo si salva, ma solo qualcuno. E non è il personaggio che porto in scena". (ANSA)
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