(ANSA) - L'AQUILA, 24 LUG - "È una proposta di impatto
politico e amministrativo. 'Prima gli italiani' e' uno slogan
utile a rimpire le pagine dei media, non consentito neppure
dalla costituzione.
Cosi' l'assessore regionale al bilancio e al personale Guido
Liris, di Fratelli d'Italia, nel presentare insieme al
governatore, Marco Marsilio, anch'egli di Fdi, la proposta di
legge che modifica i criteri di assegnazione delle case
popolari. Marsilio aveva invece sottolineato lo slogan leghista
'prima gli italiani'.
"Si tratta - spiega ancora Liris - di una rivoluzione di
civiltà che potrà mettere ordine alle esigenze di giustizia che
arrivano dai nostri concittadini e cambierà completamente i
criteri di accesso con pari diritti per tutti e l'onestà come
requisito prioritario".
Sono molte le novita': il provvedimento introduce maggiore
equità e controlli più efficaci e puntuali in ordine al rispetto
dei requisiti di accesso all'alloggio popolare e garantisce pari
diritti per tutti. Come già avviene per i cittadini italiani,
anche gli stranieri dovranno dimostrare il possesso delle
condizioni economiche, reddituali e patrimoniali.
La legge propone un inasprimento delle cause di esclusione e
di decadenza dal beneficio per chi si macchia di reati di vario
genere, tra cui quelli contro la PA, l'amministrazione della
giustizia, l'ordine pubblico, il patrimonio e la persona.
L'attuale limite di condanna, superiore a cinque anni di
reclusione per l'assegnazione della casa popolare, viene
abbassato a tre anni. Tolleranza zero per chi si rende
responsabile di allacci abusivi alle utenze domestiche.
"Nessuna casa popolare per chi offende la nazione e le sue
istituzioni quindi viene escluso o decade chi si macchia del
reato di vilipendio della Repubblica, delle istituzioni
costituzionali e delle forze armate - continua l'assessore.
La legge introduce la decadenza dall'assegnazione
dell'alloggio per gli autori di delitti di violenza domestica,
mantenendo però il diritto di abitazione per i conviventi e per
combattere la dispersione scolastica e garantire la formazione
culturale dei giovani, inserisce tra le cause di decadenza dal
beneficio coloro che abbiano riportato denunce per inosservanza
dell'obbligo scolastico per i figli minori.
L'iscrizione ai bandi viene aperta anche ai coniugi separati
o divorziati, i quali, seppur nominalmente titolari di case di
proprietà, non possono usufruirne in quanto assegnate dalla
legge all'altro coniuge e si trovano pertanto in forte
difficoltà economica e abitativa. (ANSA).