(ANSA) - PESCARA, 4 DIC - "Questa è un'altra botta per noi
familiari e il nostro sangue si fa ancora più amaro. Quello che
dispiace è che queste figure politiche sono quelle che avrebbero
dovuto tutelare tutti noi cittadini".
Usciti di scena, tra gli altri, gli ex presidente della
Regione e gli ex assessori regionali alla Protezione Civile,
restano 25 imputati nel procedimento madre e 7 imputati nel
procedimento bis per il presunto depistaggio. Procedimenti che
nell'udienza del prossimo 13 dicembre saranno riuniti dal gup
Gianluca Sarandrea.
"Andiamo avanti, non ci fermeremo qui - prosegue Francesco
D'Angelo - non ci fermeremo alla prima sconfitta di questa
battaglia e anzi proseguiremo a testa alta per avere verità e
giustizia". Proprio le richieste d'aiuto del fratello Gabriele,
inviate dall'albergo poche ore prima della valanga, hanno dato
vita all'inchiesta per depistaggio.
"A breve saranno tre anni dalla tragedia - conclude D'Angelo
- con ancora tanto dolore dentro di noi". (ANSA).
Rigopiano: fratello cameriere resort, per noi altra botta
Francesco D'Angelo, politici dovevano tutelare noi cittadini