(ANSA) - PESCARA, 10 MAR - "Come sto? Come in guerra quindi
combattiamo". Lo racconta all'ANSA il governatore d'Abruzzo
Marco Marsilio, in isolamento a Roma da qualche giorno - oggi ha
effettuato il tampone - dopo i suoi contatti con il collega
Zingaretti. "Ma lavoro di più di prima - ammette - non riesco a
staccare un attimo anche volendo, tra telefonate, video
conferenze ed altro. Ma mi conforta che stiamo facendo da giorni
un duro lavoro in Abruzzo, come se la vera emergenza, quella
tosta, fosse già arrivata. E quindi siamo in fase di
contenimento: non so se siamo stati più bravi o fortunati, ma
penso tutte e due le cose", spiega riferendosi ai quasi 40 casi
di positività registrati fin qui in Abruzzo. "Certo, superata
questa lezione, dovremo ripensare un modello sanitario più
adatto alla modernità, così come dovremo riflettere su certi
modelli produttivi, magari recuperando quel minimo di autonomia
nazionale che il mio partito (Fdi), da tempo chiede, una
quantità minima di interesse nazionale che in queste ore mi
sembra emerga con chiarezza. Uno Stato nazionale generatore di
una offerta di sicurezza nei confronti dei cittadini, perché
scoprire che le mascherine le producono solo in Cina ti fa
capire molte cose. Ma è - conclude Marsilio - un auspicio di
aumento di logica continentale quella che servirebbe: così come
in queste ore le stesse regioni che hanno cultura autonomista
hanno ritenuto giusto che lo Stato intervenga su compiti
comuni".(ANSA).
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