(ANSA) - L'AQUILA, 10 MAR - Sospensione, fino al prossimo 3
aprile, di messe, nozze, battesimi, funerali, catechismo e
attività formative e pastorali con le celebrazioni "a porte
chiuse, senza la presenza di fedeli", per le quali si consiglia
la partecipazione a distanza "attraverso i moderni mezzi della
comunicazione sociale": in questo quadro le chiese rimarranno
aperte, pur nel rispetto delle regole di prevenzione, ed i
sacerdoti "nel limite del possibile e nei modi prescritti",
rimarranno "sul campo", a disposizione dei fedeli che volessero
ricevere la comunione, confessarsi o avere colloqui riservati.
L'arcivescovo metropolita dell'Aquila, il cardinale Giuseppe
Petrocchi, in una nota ha fatto il punto in seguito al
recepimento dei provvedimenti del Governo e della Conferenza
episcopale Italiana (Cei) e della Conferenza episcopale Abruzzo
e Molise (Ceam) emanati per l'emergenza coronavirus.
"La diffusione del contagio da 'coronavirus' rappresenta una
grave minaccia per l'intera popolazione (a livello nazionale e
planetario) - spiega Petrocchi -: la 'controffensiva' a questo
pericolo incombente richiede lo 'stato-di-allerta' delle
coscienze e l'adozione unanime di comportamenti adeguati. E' il
tempo della 'co-responsabilità', cioè di una convergenza di
pensiero e di azione che postula un impegno 'al plurale', nel
segno del buon 'Noi'. Sono persuaso che, sostenuta dalla propria
fede - temprata nei secoli dal confronto resiliente con gravi
prove - la Comunità Aquilana si dimostrerà, anche questa volta,
esperta nel sostenere l'impatto con difficoltà oscure ed
impreviste. L'addestramento - avuto nel corso della propria
storia - a reagire con dignità e perseveranza alle avversità, le
consentirà di riuscire vincente in questa sfida, facendo leva
sull'aiuto della grazia e con la forza proveniente dall'unità
delle menti e dei cuori. Partecipiamo alla sofferenza
dell'intera Nazione, condividendone rinunce e privazioni, ma
anche siamo interamente coinvolti nello slancio, carico di
speranza, verso il pieno superamento di questa insidia
dolorosa".(ANSA).
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