(ANSA) - L'Aquila, 12 APR - "Sono da 40 giorni in ospedale e
circa due mesi lontano dall'Abruzzo, oggi per la Santa Pasqua,
anche se da solo mi cucinerò il cosciotto di agnello abruzzese
che mi è stato mandato, e mangiandolo mi sentirò nella mia
terra". Il direttore generale della Azienda socio sanitaria
territoriale (Asst) di Melegnano e della Martesana, l'abruzzese
Angelo Cordone, è uno dei tanti eroi che nella regione
Lombardia, la più colpita dalla pandemia, è in prima linea da
due mesi nella drammatica emergenza coronavirus.
"Sono preso dalla emergenza, mi sento come un militare, il
mio cervello è impegnato e concentrato, abbasserò la guardia
quando ne saremo fuori, ma nei pochi momenti di rilassamento il
mio pensiero alla mia famiglia che vive in Abruzzo, a Giulianova
mia moglie, a Teramo i due nipoti. Anche se in Lombardia sto
bene con gruppo coeso che è un po' la mia famiglia qui. Un
giorno potrei tornare a lavorare nella mia terra dopo la
scadenza del mio impegno, a fine 2013". Cordone, che è un medico
igienista e infettivologo, a Melegnano (Milano) gestisce
l'azienda più grande dopo quella di Milano: comprende una area
di 654mila abitanti disseminati in 54 comuni, dalla parte sud
ovest fino al confine con il nord est con la provincia di
Bergamo, tra le più colpite dal covid, con 700 posti in cinque
ospedali, il più grande con 350 a Melegnano, più i poli
territoriali.(ANSA).
Coronavirus:dg asl lombarda,oggi cosciotto agnello abruzzese
Cordone, da 40 giorni al fronte, festeggio con ricordo mia terra