Abruzzo

Covid: Verì, basta polemiche inventate, specie su terapie

Assessore, panico non serve specie in momento difficile

Redazione Ansa

(ANSA) - PESCARA, 29 OTT - "Mi auguravo che la seconda ondata della pandemia non trascinasse con sé anche la seconda ondata di polemiche sugli stessi argomenti. Polemiche infondate e montate evidentemente ad arte, che però rischiano di generare panico tra i cittadini in un momento già difficile per chiunque".
    L'assessore alla Salute, Nicoletta Verì, risponde alle accuse giunte da alcuni esponenti del centrosinistra sulla mancata attivazione dei posti aggiuntivi di terapia intensiva e su una serie di altri temi, che in questi giorni sono stati rilanciati nella polemica politica.
    "Sulla situazione delle terapie intensive - sottolinea - sono state fornite ampie spiegazioni e rassicurazioni e trovo inaccettabile che esponenti di un partito che sta al Governo nazionale, facciano finta di non sapere che il Presidente Marsilio è stato incaricato dal Commissario Arcuri solo poche settimane fa per l'attuazione del potenziamento della rete ospedaliera, nonostante la Regione avesse inviato il proprio atto programmatorio già nel mese di luglio. La verità è che attaccano l'amministrazione regionale per coprire i ritardi dei loro rappresentanti a Roma, che noi invece siamo riusciti in parte a superare grazie alle nostre iniziative poste in essere".
    "Prima della pandemia, in Abruzzo erano attivi complessivamente 123 posti letto di terapia intensiva (di cui 17 nelle case di cura private e 12 riservati alla terapia ematologica dell'ospedale di Pescara). Nel piano di potenziamento della rete ospedaliera Covid 19 (presentato dalla Regione il 15 giugno e integrato il 27 luglio), è stato previsto il raddoppio di questi posti letto, di cui il 50 per cento (pari a 66) da realizzare immediatamente. Nell'attesa dell'autorizzazione del Governo - arrivata solo il 9 ottobre - la Regione si è nel frattempo attivata per accelerarne l'istituzione, attivandone, ad oggi, già 28. Gli altri saranno pronti non appena concluse le procedure burocratiche, attualmente in corso. Nel frattempo, però, in caso di necessità le strutture sanitarie sono in grado di allestire posti aggiuntivi provvisori dove occorrono, per far fronte alle esigenze contingenti". (ANSA).
   

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