(ANSA) - PESCARA, 21 DIC - Ancora morti per esplosivo in
Abruzzo e ancora un incidente per la Esplodenti Sabino di
Casalbordino. Ai tre morti di oggi nella azienda frentana si
deve aggiungere Bruno Molisani, che nel 1992 aveva 48 anni e che
saltò in aria per colpa di una spoletta che innescò una
esplosione.
Negli ultimi 30 anni si segnalano 10 casi di esplosioni da
polvere pirica sia in aziende di fuochi d'artificio o depositi:
i più gravi furono quelli di Balsorano (L'Aquila) quando a
saltare in aria fu una fabbrica di fuochi d'artificio che
provocò 6 morti e 4 feriti. Altri gravi incidenti da menzionare
si registrarono nel 2013 a Cipressi di Città' S.Angelo (Pescara)
con 4 morti tra lavoratori e proprietari di una azienda di
fuochi pirici, a cui si aggiunse tragicamente a distanza di 6
mesi il decesso del vigile del fuoco Berardinucci per le ferite
causate da una ulteriore esplosione posteriore, a cui è stata
intitolata successivamente la caserma del Corpo a Pescara.
L'anno successivo fu la volta della tragedia di Tagliacozzo
(L'Aquila) quando nel luglio del 2014 saltò in aria l'azienda
Paolelli uccidendo sul colpo 3 persone.
Con la tragedia di oggi nella fabbrica Esplodenti di
Casalbordino sale così a 21 il calcolo tragico delle vittime in
Abruzzo dal 1992 ad oggi. (ANSA).
>ANSA-BOX/In 30 anni 21 morti, esplosivi killer in Abruzzo
Ennesimo incidente per azienda Casalbordino, un morto nel 1992