Abruzzo

Scuola:Flc Cgil,all'Aquila organico Covid non pagato da mesi

Redazione Ansa

(ANSA) - PESCARA, 07 GEN - La maggior parte dell'organico Covid che opera dallo scorso settembre nella provincia dell'Aquila, "quotidianamente impegnato e fortemente esposto a rischio di contagio, esattamente come tutto il personale scolastico, non ha ancora ricevuto la dovuta retribuzione". A denunciarlo, dopo numerose segnalazioni ricevute, è la Flc Cgil dell'Aquila che chiede agli Uffici Scolastici di impegnarsi "affinché si provveda immediatamente ad un'emissione speciale da parte del MEF per ripristinare un regolare rapporto tra lavoro e retribuzione".
    "Nella nostra provincia - spiega il sindacato in una nota - l'Ufficio Scolastico competente ha stabilito di distribuire le risorse necessarie alla stipula di contratti di supplenza dopo aver avuto un'interlocuzione con le singole istituzioni scolastiche. Non entriamo ora nel merito dell'entità né della distribuzione delle risorse perché siamo romantici e non ci piace giocare facile, ma possiamo affermare senza ombra di dubbio che la modalità scelta dall'amministrazione di assumere questo personale è stata poco funzionale ed estremamente problematica".
    "Non siamo in grado di risalire esattamente alla fonte del problema - si prosegue nella nota - perché le informazioni che abbiamo quando ci rivolgiamo alle amministrazioni scolastiche o quando lo stesso nazionale si rivolge al Ministero sono discordanti, contraddittorie e senza regia. Non sappiamo, di fatto, se tale gravissimo ritardo derivi dal black out ministeriale dei mesi scorsi, quando lo stesso Ministero dichiarò candidamente di aver sbagliato i conti e, quindi, di dover rivedere la distribuzione delle risorse alle regioni. Per la regione Abruzzo questo si tradusse nella nota dell'Ufficio Scolastico Regionale del 20 ottobre che ordinava alle scuole di interrompere la stipula di contratti COVID".
    "Sappiamo però - scrive la Flc Cgil - che i lavoratori e le lavoratrici hanno il diritto ad essere immediatamente pagati.
    Sappiamo che non vogliamo più tranquillizzare persone che ci raccontano di non essere più in condizione di affrontare le spese di viaggio per raggiungere la sede di servizio o, docenti che ci dicono che non possono permettersi le spese del vivere quotidiano in attesa del pagamento". (ANSA).
   

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