Abruzzo

Covid: Abruzzo in gialla, ma casi in aumento e caos scuole

A Pescara diversi istituti chiusi, migliaia in quarantena

Redazione Ansa

(ANSA) - PESCARA, 01 FEB - L'Abruzzo torna in zona gialla dopo due settimane in arancione. Le città si rianimano e bar e ristoranti riaprono al pubblico, almeno fino alle 18. Mentre le restrizioni si riducono, però, i numeri dell' emergenza, soprattutto quelli relativi ai nuovi contagi, sono in aumento. I problemi riguardano in particolare il mondo della scuola: sono migliaia le persone - tra studenti, docenti e collaboratori - in quarantena a causa di casi di Covid-19 nelle classi. A Pescara, ieri, il sindaco ha chiuso diversi istituti proprio a causa del rapido aumento dei contagi.
    Nel capoluogo adriatico, infatti, il virus sta circolando velocemente: 912 i casi emersi a gennaio, con una media di 30 contagi al giorno. Tanti i giovani e i giovanissimi che hanno contratto l'infezione. Più in generale, la situazione sta peggiorando in tutta l'area metropolitana, da Montesilvano a Spoltore, da Chieti a San Giovanni Teatino e a Francavilla.
    Con il passaggio in zona gialla è ora possibile spostarsi tra comuni. Gli utenti possono inoltre tornare a sedersi ai tavoli di bar e ristoranti. Grande attenzione da parte delle forze dell'ordine alle zone dei locali e della movida e, in particolare, all'area di piazza Muzii di Pescara - distretto food and beverage più importante d'Abruzzo - dove nelle ultime settimane si sono spesso registrati folle per gli aperitivi e assembramenti, nonostante i divieti, dopo le 18, di consumare cibi e bevande in strada e di vendita con asporto da parte di alcune categorie di attività.
    L'Abruzzo, dopo quasi due mesi trascorsi tra le fasce arancione e rossa e dopo le restrizioni delle festività natalizie, è stato in zona gialla solo nel periodo dall'11 al 17 gennaio. Poi il passaggio in fascia arancione. L'11 gennaio hanno riaperto le scuole, ma nel giro di pochi giorni sono emersi i primi casi in aula e le prime classi in quarantena.
    Fino ad arrivare alla situazione odierna. (ANSA).
   

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