(ANSA) - PESCARA, 12 MAR - "Dopo un anno di stop forzato,
palestre e impianti sportivi vanno riaperti. I piccoli
imprenditori che li gestiscono si sono da tempo adeguati a
disposizioni dei Decreti Ministeriali anti-Covid e ordinanze
regionali, sostenendo spese importanti, e non possono restare in
balia dell'altalena di numeri e dati inerenti i contagi.
"Parliamo probabilmente dell'unico settore al quale in 365
giorni non è stato permesso di tornare a lavorare neanche un'ora
- sottolinea Scurti - La situazione è divenuta inaccettabile:
oggi le palestre sono luoghi sicuri, spazi di almeno 300 metri
quadrati in cui è possibile rispettare le distanze, far accedere
gli atleti su prenotazione e con orari contingentati e garantire
la costante sanificazione. Centinaia di partite Iva a settembre
non potranno riaprire, un danno economico grave per una città
che, per l'Istat, conta il maggior numero di palestre d'Italia,
con indotto non indifferente".
Scurti ricorda poi che "la pratica sportiva non ha solo
finalità ludica o agonistica, ma rilevanza psicologica e sociale
fondamentale. Gli stessi virologi ricordano che praticare
attività fisica è strumento di contrasto del Covid, senza
dimenticare che lo sport previene patologie metaboliche e
tumorali. E' incomprensibile imporre la chiusura di attività
obbligate a sostenere costi per adeguare gli spazi alle norme
anti-Covid e dieci giorni dopo si sono ritrovate con un
provvedimento di chiusura mai revocato, ma con fatture e
bollette da saldare. Chiediamo che le Istituzioni pongano fine a
una serrata ingiustificata: ci sono le condizioni per permettere
alle palestre di riprendere il lavoro nel rispetto delle norme
anti-Covid". (ANSA).
Palestre ancora chiuse, Scurti 'riaprire! Lo sport è salute'
Presidente Commissione comunale 'norme rispettate, Coni dov'è?'