(ANSA) - VASTO, 16 MAR - Il capo della Procura della
Repubblica di Vasto Giampiero Di Florio ha incontrato una
delegazione dei lavoratori della Esplodenti Sabino di
Casalbordino (Chieti) che avevano dato vita stamattina ad un sit
in davanti al tribunale per protestare contro il sequestro della
fabbrica dove nello scorso dicembre sono morti 3 operai a causa
di una esplosione. La fabbrica è chiusa da allora e gli 80
dipendenti risultano senza stipendi, nonostante risulti un
sostanzioso aumento di capitale da parte della azienda prima
della tragedia.
Tre sindacalisti si sono recati dal pm il quale ha loro spiegato
che "la Procura e i provvedimenti presi non sono la causa dei
loro problemi ma eventualmente l'effetto di quanto accaduto.
L'obbietivo delle indagini e della procura vastese è quello di
riaprire il sito produttivo nella massima sicurezza per evitare
che accadano altre tragedie del genere. Gli accertamenti devono
essere veloci, ma bisogna farli. Bisogna rispettare le regole e
intervenire quando ci sono degli errori. Mi impegno a chiudere
il prima possibile questo processo", ha spiegato Di Florio.
Intanto è in arrivo il provvedimento del Gip vastese in
opposizione sull'istanza di rigetto del sequestro del sito. Il
fascicolo aperto dalla Procura prevede le ipotesi di reato per
omicidio colposo, disastro e danno colposo con la iscrizione sul
registro degli indagati di 3 vertici della Esplodenti Sabino e
l'iscrizione della societa' per illeciti ammnistrativi
dipendenti da reato.
Lo scorso 21 dicembre una deflagrazione tremenda tolse la vita a
Carlo Spinelli di 54 anni di Casalbordino, Paolo Pepe di 45
anni di Pollutri e Nicola Colameo, di 45 anni e residente a
Guilmi, tutti in provincia di Chieti. (ANSA).
Esplosione fabbrica: pm Vasto a lavoratori, prima sicurezza
Impianto sequestrato dopo tre morti. Pm 'noi effetto non causa'