(ANSA) - CHIETI, 01 APR - La crisi del lavoro, nel 2020, in Abruzzo ha colpito maggiormente il segmento dei giovani, ma meno che nel resto d'Italia: il calo degli occupati under 35 è del 4,3%, dato migliore rispetto alla media nazionale (5,1%) e a quella del Mezzogiorno (-6,9%). E' quanto emerge da un approfondimento del Centro studi di Confartigianato Chieti L'Aquila.
"Tutti i dati attualmente disponibili - osserva il direttore di Confartigianato Chieti L'Aquila Daniele Giangiulli - sono assolutamente parziali. Oggi registriamo solo i primissimi effetti di una crisi destinata a peggiorare nei prossimi mesi.
La politica deve essere in grado di dare risposte adeguate all'emergenza. Ci auguriamo che la Regione Abruzzo faccia la sua parte: servono interventi importanti per il rilancio di consumi ed economia. Servono misure a sostegno dell'occupazione, specie giovanile. Strumenti come l'apprendistato sono indispensabili e vanno incentivati. Al contempo, è necessario favorire un'occupazione stabile e di qualità".
Giangiulli, componente del Comitato Tecnico Scientifico regionale costituito nella primavera 2020 per valutare azioni finalizzate alla tenuta del sistema economico, rilancia proposte quali il bonus a favore di imprese che intendono assumere a tempo indeterminato lavoratori disoccupati a seguito della crisi da Covid-19 e il bonus per aziende che vogliono trasformare contratti a termine in assunzioni a tempo indeterminato o vogliono riconvertire il personale con percorsi formativi finanziati dalla Regione. E auspica che la Regione rifinanzi la formazione per l'apprendistato. (ANSA).
Confartigianato: in Abruzzo i giovani più colpiti da crisi
Meno che in resto Italia, -4,3% contro media nazionale -5,1%