(ANSA) - L'AQUILA, 05 APR - "Dopo la calamità del terremoto
2009, con le sue repliche del 2016 e 2017, si è abbattuta, nel
nostro territorio, l'emergenza pandemica. Preghiamo per i
deceduti a causa della epidemia, per quanti hanno contratto il
contagio e per le loro famiglie.
Anche questa battaglia non può gestita solo da una élite, ma
costituisce una impresa di Popolo. Non bastano atteggiamenti
'virtuosi' di una minoranza, che possono essere diluiti o
azzerati da comportamenti dannosi di un'altra porzione di
persone. Anche se le urgenti e necessarie strategie
'tecnico-scientifiche' e 'farmacologiche' (come la vaccinazione
di massa) risolvessero nel tempo il problema sanitario, ma non
venissero messi in campo gli indispensabili stili cognitivi e
relazionali, segnati da una coesione matura e fattiva, i costi
umani - come anche i guasti sociali ed economici - sarebbero
disastrosi, e questo non possiamo permettercelo - conclude il
prelato. (ANSA).
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