(ANSA) - PESCARA, 17 MAG - Una bolla speculativa sui prezzi
delle materie prime rischia di provocare un effetto negativo
sugli interventi per la riqualificazione del patrimonio
immobiliare, generati dalle misure previste dal "Superbonus
110%". Mentre si chiede alla politica di prorogare a tutto il
2023 la misura, si lavora a smussare gli aspetti più
problematici e snellire i vincoli burocratici che la
accompagnano.
"Un effetto moltiplicatore - aggiunge il coordinatore
regionale Silvio Calice - che si estende sull'organizzazione
delle imprese, che hanno visto crescere competenze e catalogo:
il 33,7% ha ampliato il ventaglio dell'offerta di lavori e
servizi, adeguandola agli interventi sostenuti; il 27,8% ha
assunto nuovo personale; il 23,3% sta sperimentando nuovi
fornitori".
In un anno gli aumenti di prezzi più importanti hanno
riguardato i metalli (+20,8%), i materiali termoisolanti (+16%)
con punte che oscillano tra +25% e il +50%; i materiali per gli
impianti (+14,6%) e il legno (+14,3%). "Siamo in presenza di una
drastica riduzione dei margini di guadagno delle imprese - dice
Malvone - impotenti di fronte alla speculazione, ma pure
nell'impossibilità di adeguare i contratti già sottoscritti,
visto l'obbligo di legge che impone di giustificare i costi
attraverso prezzari ufficiali". (ANSA).
Superbonus 110%, Cna 'prezzi materie prime alle stelle'
Malvone, rischiamo riduzione portata espansiva agevolazioni