(ANSA) - L'AQUILA, 21 MAG - "Mi addolora la notizia della
scomparsa di Gianfranco Colacito, e come me tanti altri
aquilani: un giornalista a tutto tondo, come ben è illustrato
nella nota diramata dall'ANSA. Egli aveva diretto l'altra grande
agenzia italiana, l'AGI per venti anni, poi le Tv locali sulle
quali ha primeggiato con programmi di grande ascolto, specie le
sue impareggiabili interviste a tu per tu con l'ospite".
"Gianfranco - ricorda Palmerini - aveva una magnifica qualità
di scrittura giornalistica, sintetica quanto incisiva. Non
faceva sconti, non vellicava gli intervistati, andava dritto al
cuore delle questioni, senza eufemismi, pane al pane vino al
vino. I politici avevano quasi timore quando li intervistava.
Grande la sua capacità di andare a fondo dei problemi e di
chiederne ragione. Una penna lucida, puntuta, brillante: pochi
aggettivi ma quei pochi affilati come una lama. Basta andare a
rileggersi i suoi editoriali su Inabruzzo.com, il giornale che
nel 2009 aveva fondato e che ha diretto, brevissimi quanto
efficaci, con il pensierino finale in corsivo, quasi massime di
vita e di saggezza. La libertà d'informazione declinata con
assoluto rigore etico, una grande onestà intellettuale".
"Ho avuto con Gianfranco un bel rapporto iniziato a metà
degli anni Settanta - aggiunge ancora Palmerini - quando iniziai
la mia lunga avventura istituzionale sugli scranni di Palazzo
Margherita, consigliere assessore e vicesindaco dell'Aquila.
Spesso mi chiamava per avere notizie e riferimenti sui
provvedimenti amministrativi al Comune, molte volte sono stato
ospite alle sue trasmissioni in Tv. Poteva apparire a volte
spigoloso, ma aveva una grande gentilezza d'animo e una
rarissima capacità di intuizione. Ha sofferto molto negli ultimi
anni per problemi alla vista, ma questo non l'ha sottratto a
quello che sentiva come il "suo dovere", quello di informare per
davvero, lontano dalle veline ma attento ad un'informazione
onesta, nel rispetto dei lettori. Grazie, caro Gianfranco, per
il tuo esempio di vita e di giornalismo, l'essenza non
l'apparenza!".
"E infine grazie ancora - conclude Palmerini - per
l'attenzione che hai sempre riservato ai miei contributi, che
hai puntualmente pubblicato prima sul Capoluogo e poi su
Inabruzzo. Grazie infine per come hai seguito la mia attività
pubblicistica. Conservo con affetto e con onore una delle più
belle e puntuali recensioni ai miei libri. La scrivesti come
annotazione di lettura del mio libro 'L'Aquila nel mondo'
(2010), ed è pubblicata sul volume successivo 'L'Altra Italia'.
La serberò come un bel ricordo di Te, grato dell'attenzione che
hai riservato in tanti anni alle mie modeste cose. Che la terra
ti sia lieve!". (ANSA).