Abruzzo

Acqua: Wwf Abruzzo, tornare a gestione pubblica

Di Tizio, da Spa aumento costi e peggioramento servizi

Redazione Ansa

(ANSA) - PESCARA, 23 DIC - "Si torni a una gestione veramente pubblica, come richiesto dai cittadini nel referendum del 2011, eliminando ogni forma di guadagno sull'acqua". A sostenerlo è il referente per l'acqua del Wwf Abruzzo, Luciano Di Tizio, commentando il dato sulla lievitazione delle bollette idriche in Abruzzo nell'ultimo decennio.
    "Il passaggio della gestione del servizio idrico integrato dai Comuni che lodevolmente continuavano con enormi sforzi (e qualcuno ancora lo fa) a gestirlo in proprio - spiega all'ANSA - alle sei SpA di proprietà pubblica ma di diritto privato che in Abruzzo sono state create proprio per la gestione dell'acqua ha sempre comportato per i cittadini un aumento dei costi e un peggioramento del servizio".
    "Caso emblematico è quello di Chieti - ricorda - l'ultimo dei quattro capoluoghi di provincia abruzzesi a cedere le proprie reti a una di queste aziende, nel caso specifico l'ACA.
    L'azienda consortile garantisce soltanto un più frequente recapito delle bollette, mentre il servizio è decisamente peggiorato. Del resto i fontanieri che erano passati dal Comune teatino all'ACA insieme alla gestione dell'acqua sono stati restituiti all'organico municipale. ACA a quanto pare, a dispetto del proprio scopo primario, non ha bisogno di idraulici! In 'compenso' - si fa per dire - i costi sono enormemente lievitati e la bollette sono diventate di difficilissima lettura, almeno rispetto a quelle, semplici e chiare, a suo tempo emesse dal Comune".
    La posizione del WWF Abruzzo in proposito è chiarissima: "si torni a una gestione veramente pubblica, come richiesto dai cittadini nel referendum del 2011, eliminando ogni forma di guadagno sull'acqua. L'utile deve servire solo a risistemare le reti, oggi a livello di un colabrodo, e non a far sopravvivere carrozzoni inefficienti, e spesso mal gestiti con ulteriore danno per i cittadini chiamati anche a ripianarne i conti".
    "Lo abbiamo ribadito - sottolinea Di Tizio - a inizio dicembre in un convegno tenuto a Chieti, presso il Museo universitario, su 'Modelli di gestione per l'acqua bene comune', anche attraverso gli interventi dei vertici di ABC Napoli (presidente, vicepresidente e responsabile dell'ufficio legale), unica in Italia ad essere passata da Società per Azioni ad Azienda Speciale; del Presidente dell'ANCI Abruzzo, nonché Sindaco di Teramo, Gianguido D'Alberto; del professore di Diritto Pubblico dell'Università "G. d'Annunzio" Stefano Matteucci Civitarese; del presidente dell'ERSI Nunzio Merolli.
    Di quel convegno mi pare particolarmente importante ricordare però l'autorevole monito dell'arcivescovo Bruno Forte che ha richiamato tutti al rispetto di ogni essere umano anche dando la giusta considerazione a quello che è un bene primario, indispensabile per la vita, e non certo una merce". (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it