Abruzzo

Scuola, Mariani e Scoccia a Marsilio 'posticipare riapertura'

'Da 10 rischio caos.Folle lasciare personale fuori da screening'

Redazione Ansa

(ANSA) - PESCARA, 07 GEN - Posticipare di quindici giorni la riapertura delle scuole in Abruzzo: lo chiedono al presidente della Regione Marco Marsilio i consiglieri regionali di opposizione Sandro Mariani (Abruzzo in Comune) e Marianna Scoccia (Gruppo Misto), rilanciando l'appello di mille dirigenti scolastici italiani. "Con un aumento dei contagi in Abruzzo di oltre 10. 000 unità nelle ultime 48 ore, di cui tantissimi tra i giovani in età scolare, se il Governo centrale non intende prendere una posizione siano i vertici della Regione Abruzzo a intervenire con una decisione forte: il presidente Marsilio e gli assessori Quaresimale e Verì dispongano il posticipo dell'apertura delle scuole di almeno 15 giorni".
    "Le Asl abruzzesi non riescono più a garantire tracciamenti e referti dei tamponi in tempi congrui - scrivono in una nota Mariani e Scoccia - Da lunedì 10 rischiamo di andare verso uno stillicidio immediato di classi in quarantena, con tracciamenti continui, sospensione dei servizi scolastici e tutto quanto ne conseguirà".
    "Lo scorso anno Marsilio si affrettava ad 'anticipare' le scelte del Governo sul colore della Regione - proseguono i due consiglieri regionali - andando continuamente in controtendenza, questa volta ascolti le vere necessità degli abruzzesi e adotti un provvedimento sacrosanto!".
    "Auspichiamo infine che il presidente Marsilio intervenga anche alla luce degli errori commessi con lo screening sulla popolazione scolastica che, non solo è stato accollato, a livello organizzativo a soli cinque giorni dalla ripresa dell'attività, ai poveri sindaci abruzzesi, ma sta rivelando tutti i limiti di un'azione improvvisata e approssimativa visto che, mentre l'ordinanza regionale prevedeva il controllo dì tutta la popolazione scolastica, alla prova dei fatti si è scoperto che le Asl stanno dando indicazione di testare solo gli alunni con età superiore a 6 anni lasciando fuori la fascia più fragile, ovvero i piccoli delle scuole per l'infanzia, oltre al personale scolastico: una follia senza senso" concludono i due consiglieri. (ANSA).
   

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