(ANSA) - CAMPOBASSO, 18 FEB - "Adesso che l'Italia ha provato
quanto sia appesa ad un filo in merito all'approvvigionamento
energetico, anche perché negli anni passati si è fatto poco o
nulla per incentivare la produzione di energie rinnovabili sul
suolo italiano, il caro bollette sembra fungere da ricatto e
l'urgenza di trovare soluzioni potrebbe allentare i controlli e
farci rischiare trivellazioni selvagge". Lo afferma il
segretario regionale del Pd Molise Vittorino Facciolla a
proposito del progetto per le trivellazioni al largo della costa
molisana per la ricerca di idrocarburi e della crisi ucraina.
"Sembra che, nell'ambito di una strategia nazionale
dell'energia - prosegue - il Governo sia in procinto di
sbloccare i permessi alle trivellazioni, permessi che erano
stati sospesi grazie alla battaglia di tanti amministratori come
me, all'epoca, nel 2015, assessore regionale all'Ambiente, e dei
rappresentanti istituzionali di Marche, Abruzzo, Puglia,
Basilicata e Calabria". Secondo Facciolla "basta fare due conti
semplici per comprendere come, anche se riuscissimo a potenziare
l'estrazione di gas nazionale non riusciremmo a far fronte al
sempre maggiore fabbisogno energetico del nostro Paese".
"Non ne abbiamo la capacità per quantità e qualità di risorse
- evidenzia l'esponente del Pd - e non ci sono i tempi tecnici
per il rilascio di nuove concessioni. Inoltre bisogna ricordare
che l'aumento dell'estrazione andrebbe a favore delle grandi
multinazionali, lo Stato infatti non è proprietario di ciò che
si estrae quindi i benefici economici non ricadrebbero
direttamente sugli italiani".
Facciolla quindi conclude lanciando un appello alla
mobilitazione: "La situazione sembra essere di fronte ad un
vicolo cieco, ma in realtà non è del tutto così: le istituzioni,
la politica, gli imprenditori possono ancora fare delle scelte,
ma bisogna farle ora. Si può e si deve puntare alla
semplificazione nelle autorizzazioni per le rinnovabili, al
potenziamento degli strumenti per l'efficienza energetica,
bisogna eliminare del tutto i sussidi che molte banche erogano
sulle energie fossili che sono le più inquinanti e soprattutto
c'è bisogno di un piano nazionale energetico in linea con gli
obiettivi europei 2030". (ANSA).