(ANSA) - PESCARA, 23 FEB - Chieti e Pescara: la differenza
tra il numero annuo di iscrizioni (4.106) e il numero delle
cessazioni (3.259) mostra un netto segnale di ripresa della
crescita del tessuto imprenditoriale locale rispetto al 2020,
registrando un saldo positivo di oltre 800 unità.
Per la Camera di commercio di Chieti Pescara, il saldo
favorevole di 847 imprese nel 2021 è da attribuire non solo alla
diminuzione delle cessazioni, ma anche all'aumento delle
iscrizioni, che complessivamente sono aumentate del 9,2% (3.761
nel 2020 e 4.106 nel 2021): +10% nella provincia di Chieti e +8%
in quella di Pescara.
E'questo il dato più importante che emerge dall'analisi
commissionata dalla Camera di Commercio Chieti Pescara al Centro
Studi "Guglielmo Tagliacarne" con il quale l'ente ha siglato, ad
inizio anno, un accordo per ricevere rapporti aggiornati
sull'andamento economico delle due province.
In questa situazione di ripresa regge, soprattutto, il settore
dei terziario: dato confermato anche dall'ultimo bollettino
Excelsior, pubblicato lunedì 21 febbraio e disponibile sul sito
della Camera www.chpe.camcom.it, in cui emerge che le assunzioni
si concentreranno soprattutto nel settore dei servizi (71% nella
provincia di Pescara e 63% nella provincia di Chieti) sebbene,
c'è da dire, sono solo il 12% quelle che prevedono, in questo
mese, di dare avvio a nuovi contratti.
Meno bene il settore dell'agricoltura per la provincia di Chieti
nonostante la sua vocazione green (quasi l'1% in meno rispetto
all'anno precedente) ma, sicuramente il settore a registrare il
saldo negativo più importante, per tutta l'area di Chieti e
Pescara, è quello legato all'estrazione di minerali da cave e
miniere e subito dopo quelli di fornitura d'acqua e trasporto e
magazzinaggio.
Registrano una grande vitalità i settori legati alle attività
professionali scientifiche e tecniche (+6,1%): questo porta,
come confermato anche dall'analisi Excelsior, ad incrementare la
richiesta di figure specialistiche a tutti i livelli
contrattuali. Seguono le attività artistiche, sportive e di
intrattenimento e le attività immobiliari (rispettivamente +5% e
+4,9%).
Ma questa ripresa si basa su un'altra variabile che sta,
letteralmente, cambiando il profilo del territorio, prima
parcellizzato in tante micro imprese di persone.
In questo momento di recupero, si evidenzia la tendenza del
sistema produttivo locale a crescere grazie all'espandersi di
forme di impresa patrimoniale più solide che tendono a
posizionarsi sul mercato con maggiore competitività + 4%
rispetto ai valori pre crisi mentre le società di persone
registrano una diminuzione dell'1,9%. Un'ulteriore informazione
contenuta nello studio sul patrimonio imprenditoriale del
territorio riguarda la tipologia prevalente dell'imprenditore.
Complessivamente, nelle province di Chieti e Pescara, come nel
resto d'Italia, donne, giovani e stranieri hanno guadagnato un
peso crescente.
Le 21.804 imprese femminili rappresentano la categoria più
rilevante quanto ad incidenza sullo stock complessivo (26,3%) e
mostrano, nel 2021, un saldo anagrafico positivo (85), dato
dalla differenza tra 1.072 nuove iscrizioni e 987 cessazioni.
Sono da considerarsi importanti anche i numeri relativi alle
imprese giovanili che hanno fatto registrare un saldo
favorevole, pari a 735 unità (1.129 registrate a fronte di 394
cessazioni), pur in presenza di un calo complessivo del -1,8%;
il dato, in apparente contraddizione, è dovuto all'innalzamento
dell'età anagrafica dei soci che porta automaticamente
un'impresa "under 35" a non essere più considerata giovanile.
Gli imprenditori stranieri, invece, detengono la titolarità del
9,2% delle imprese locali, in crescita del +2,1% rispetto al
2021.
"Finalmente ci sono segnali di ripresa del territorio - commenta
il presidente Gennaro Strever - E' importante, adesso, non
abbassare la guardia in quei settori che più di altri faticano a
ripartire o che stanno subendo fortemente il cambio dello
scenario internazionale." (ANSA).