di Fabio Iuliano (ANSA) - L'AQUILA, 01 MAR - Non solo lavoro da remoto in un'ottica sempre crescente incoraggiata dalle circostanze del momento. Non solo condivisione di spazi di lavoro e reti di connessione.
In tal senso, l'assessorato regionale al Sociale sta lavorando anche a un percorso per arrivare a un riconoscimento ufficiale dei coworking per definire - assieme a garanzie certificate sulle professionalità presenti in questo ambito - a specifici strumenti. Si pensa, ad esempio, a dei voucher "spendibili" e corsi informativi specifici, anche riconosciuti dalla Regione.
Iniziative analoghe sono oggetto di confronto anche per quello che concerne il lavoro da remoto, da casa o in rete (home o smart working). Dei 360 spazi di co-working esistenti nella Penisola, in Abruzzo ne sono stati aperti una decina.
Il primo, Strange Office, è all'Aquila e lavora in stretto collegamento con il secondo WideOpen che, invece, si trova a Teramo. Proprio qui, a fine 2021, c'è stato un primo incontro volto ad esaminare le prospettive della Rete dei coworking. Un confronto a cui hanno preso parte giovani professionisti protagonisti di esperienze coworking come Lorenzo Maria Isidori (L'Aquila che Rinasce), Cesare Di Flaviano (WideOpen) e Domenico Delli Compagni. Presenti anche il presidente della Fira (Finanziaria regionale abruzzese), Giacomo D'Ignazio, e il preside della Facoltà di Scienze della comunicazione - Christian Corsi.
Docente di Strategia aziendale e di Governance e comunicazione di impresa. Docente di Strategia aziendale e di Governance e comunicazione di impresa, Corsi è anche alla guida dello spin off universitario di progettazione europea Cisrem srl (Centro internazionale studi e ricerche Euro-Mediterranei) che di recente ha siglato un protocollo d'intesa con L'Aquila che rinasce per sviluppare progetti di coworking. "Incentivare l'uso e la conoscenza di questi nuovi spazi professionali - ha detto in occasione dell'incontro teramano - faciliterà la nascita di nuove aziende che avranno la possibilità di sopperire a iniziali carenze di risorse e potranno entrare a contatto con un sistema di professionalità e valori che ne potenzieranno le capacità di partenza. Questa è la prima vera misura volta alla creazione di posti di lavoro e non a fare accanimento terapeutico verso mestieri e settori industriali moribondi".(ANSA).
ANSA/ Coworking in Abruzzo, Regione verso riconoscimento
Non solo smart,fenomeno in espansione, almeno dieci spazi aperti