(ANSA) - PESCARA, 16 MAR - Le Fiamme Gialle pescaresi hanno
scoperto che lo schema truffaldino è piramidale: ai vertici,
fornitori nazionali e comunitari di petrolio dai quali società
"cartiere" del tutto tarocche e per niente operative,
rappresentate da prestanome appositamente reclutati,
nullatenenti, e che non hanno mai operato nel settore
carburanti, acquistano l'oro nero senza applicazione dell'IVA,
per poi rivenderlo alle "pompe bianche" a prezzi stracciati, di
nuovo senza versare l'IVA.
Autocisterne piene a prezzi agevolati e vendute ai distributori
su quello che diventa un vero e proprio mercato nero, a meno
della metà del costo medio del gasolio.
"Il fenomeno rilevato ha un fortissimo disvalore economico e
sociale - dice il Colonnello Antonio Caputo, Comandante
Provinciale della Guardia di Finanza di Pescara - La beffa è
duplice: si danneggia gravemente il bilancio dello Stato e
dell'Unione europea per via della rilevante evasione IVA e si
arreca al mercato una forte turbativa, mediante la concorrenza
sleale operata dai distributori locali e indipendenti che si
approvvigionano consapevolmente dalle organizzazioni criminose,
a prezzi inferiori ai valori medi praticati alla "pompa",
continua Caputo, che sottolinea come si tratti di "un meccanismo
perverso, che va totalmente a discapito sia degli operatori
onesti i quali, non riuscendo ad essere competitivi, perdono
larghe fette di mercato, sia dei cittadini, i cui risparmi
vengono erosi ogni giorno dall'aumento vertiginoso dei prezzi
"alla pompa" a causa del caro-energia e delle frodi che alterano
il regolare funzionamento del settore, ora quanto mai
strategico". (ANSA).