(ANSA) - ROMA, 19 MAR - Secondo le informazioni riferite
dall'Ente locale della riserva naturale, lo squalo che ha
attaccato il turista italiano nelle acque di San Andres ai
Caraibi, è uno squalo tigre. "Insieme allo squalo toro e allo
squalo bianco è tra i più pericolosi.
E comunque gli attacchi di questo tipo sono eccezionali". Così
all'ANSA l'esploratore del mare Alberto Luca Recchi, che di
squali tigre ne ha viste molte decine, esprime "dolore" per la
morte del 56enne Antonio Straccialini, residente a Roseto degli
Abruzzi, e "vicinanza" ai familiari. Secondo Alberto Luca Recchi
c'è stata una catena di eventi sfortunati, alcuni dei quali
potevano essere evitati : "Se invece di raccomandare di non
entrare in quelle acque, l'Ente preposto avesse impedito con
divieti di bagnarsi in quel tratto di mare, l'uomo sarebbe
salvo. Perchè la vittima si trovava nel posto sbagliato nel modo
sbagliato, ovvero da bagnante. Al 99 per cento questi attacchi
non riguardano subacquei che con le bolle degli erogatori, le
pinne che li fa sembrare più lunghi, la muta che impedisce gli
odori e la maschera che sembra un grande occhio intimoriscono
uno squalo che, in genere, attacca dì sorpresa". "È possibile -
aggiunge Recchi - che l'uomo fosse in piedi con le gambe in
acqua e il busto fuori. In quel caso lo squalo ha visto solo
dalla coscia in giù e ha commesso un errore dì valutazione". Lo
squalo tigre, dice poi, "morde senza pensarci troppo, perchè il
suo stomaco puó estroflettersi e rigettare quanto non gradito,
come la nostra carne, che per gli squali non è appetibile.
Infatti, in genere, la vittima muore dissanguata". Ribadendo il
dispiacere per il 56enne italiano, Alberto Luca Recchi
sottolinea che, "al di là di questo tragico caso, le riserve di
tutela marine vanno mantenute e anche aumentate e gli squali
protetti, tutti, perchè sono fondamentali per la salute del
mare". (ANSA).
Attacco squalo:Alberto Luca Recchi,tigre più pericoloso
Dispiacere per vittima,catena eventi ma proseguire tutela specie