(ANSA) - PESCARA, 11 APR - "Anche le aziende vitivinicole
abruzzesi si sono così trovate a fronteggiare aumenti
unilaterali da parte dei fornitori di imballaggi che - spiega
Coldiretti Abruzzo - arrivano oggi a pesare tanto sui bilanci.
Una bottiglia di vetro costa più del 30% in più rispetto allo
scorso anno, mentre il prezzo dei tappi ha superato il 20% per
quelli di sughero e addirittura il 40% per quelli di altri
materiali. Per le gabbiette per i tappi degli spumanti gli
aumenti sono nell'ordine del 20% ma per le etichette e per i
cartoni di imballaggio si registrano rispettivamente rincari del
35% e del 45%, secondo l'analisi Coldiretti. Ma i prezzi degli
ordini cambiano - aggiunge Coldiretti - ormai di settimana in
settimana, rendendo peraltro impossibile una normale
programmazione economica nei costi aziendali. Problemi anche per
l'acquisto di macchinari, soprattutto quelli in acciaio,
prevalenti nelle cantine, per i quali è diventato impossibile
persino avere dei preventivi. Rincarato anche il trasporto su
gomma del 25% al quale si aggiunge - continua la Coldiretti - la
preoccupante situazione dei costi di container e noli marittimi,
con aumenti che vanno dal 400% al 1000%. In generale, secondo il
global index Freightos, importante indice nel mercato delle
spedizioni, l'attuale quotazione di un container è pari a 9.700
dollari contro 1.400 dollari di un anno fa. La situazione di
difficoltà si evidenzia anche dall'andamento delle vendite che -
fa Coldiretti - per il 55% delle cantine italiane sono diminuite
nel 2022, mentre per il 42% sono rimaste invariate e solo un 3%
dichiara di averle aumentate. Gli effetti delle tensioni
commerciali legate al conflitto si ripercuotono anche
sull'export dove oltre 4 cantine su 10 (43%) affermano di aver
ridotto le spedizioni.
Occorre comunque ricordare che sino ad oggi l'incremento dei
costi è stato scaricato esclusivamente sulle spalle dei
viticoltori, come dimostra il fatto che il prezzo del vino,
secondo l'analisi Coldiretti su dati Istat, è addirittura
diminuito dell'1,2% e dello 0,4% nei primi due mesi del 2022,
per poi crescere appena dello 0,5% a marzo, in netta
controtendenza con i rincari, spesso a doppia cifra, di tutti
gli altri prodotti alimentari. (ANSA).
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