(ANSA) - CALASCIO, 26 MAG - "Eravamo in attesa del
pronunciamento del Tar, ma nel frattempo avevamo comunque
presentato al ministero le integrazioni richieste, in
particolare quella per le modalità di gestione del progetto. Che
si chiama 'Rocca Calascio Luce d'Abruzzo' proprio perché il
castello, conosciuto in tutto il mondo e visitato da centomila
persone l'anno, rimane un progetto dell'intera regione".
"Il Comune - spiega Baldi - ha sottoscritto lettere d'intenti
con aziende locali interessate a partecipare al progetto, le
attività saranno a beneficio di tutto il territorio circostante,
perché Calascio ha dimensioni ridotte. Il bando ha comunque
messo in campo nella regione altre 16 progettazioni eccellenti
che spero non rimangano sulla carta; se messe in atto, anche in
parte, potrebbero cambiare volto a tutto l'Abruzzo, specie nelle
zone interne. Ora attendiamo il decreto ministeriale per avviare
gli interventi".
La proposta prevede la realizzazione di un polo della cultura
con azioni complementari: un albergo diffuso nei palazzi chiusi
e semiabbandonati, un'area per il campeggio e il sostegno
all'attività tradizionale della pastorizia con una scuola
dedicata, oltre al restauro dell'area della Rocca.
Paolo Baldi, sindaco di Calascio da ottobre 2021, la
settimana scorsa è stato ospite del Salone Internazionale del
Libro di Torino, intervistato in collegamento da Marco
Zaccarelli all'interno dell'Agorà dell'Alleanza delle
Cooperative Italiane (Agci). Baldi ha raccontato la sua storia,
quando nel 1993 si trasferì da Roma con la famiglia nel paese di
circa cento abitanti con l'intento di recuperare il borgo sotto
al Castello, abbandonato negli anni '50. Una sfida vinta, visto
che dal recupero di residenze e casolari abbandonati, a fine
anni Novanta nel borgo c'erano nuove strutture ricettive poi
divenute mèta di turismo internazionale. (ANSA).
Pnrr, sindaco Calascio, ora avanti,benefici per l'intero Abruzzo
Tar ha respinto nel merito ricorso del Comune 2° in graduatoria