(ANSA) - L'AQUILA, 27 MAG - Circa 500 agricoltori e
allevatori di Coldiretti Abruzzo stanno protestando con bandiere
e striscioni davanti a palazzo dell'Emiciclo, sede del Consiglio
regionale all'Aquila, per dire "stop ai cinghiali" che solo in
Abruzzo, secondo una stima, superano i centomila esemplari.
Oltre che per denunciare l'invasione dei cinghiali nelle città e
nelle campagne, gli imprenditori puntano il dito anche sulla
"ultima emergenza" rappresentata dalla peste suina africana. I
manifestanti chiedono alla politica un intervento risolutivo.
"I cinghiali, sotto gli occhi di tutti, invadono città e
campagne da nord a sud dell'Italia, in Abruzzo superano
ampiamente i centomila esemplari - spiega in una nota Coldiretti
Abruzzo - La nuova manifestazione, l'ultima lo scorso 8 luglio
nella stessa piazza, mira a sensibilizzare, coinvolgere ma,
soprattutto, ribadire con fermezza che la situazione è al
collasso per imprese e cittadini e anche per evidenziare
l'ultima emergenza relativa alla peste suina africana che
provoca allarme e preoccupazione. I branchi di selvatici, non
solo cinghiali, si spingono sempre più vicini ad abitazioni e
scuole, distruggono i raccolti, aggrediscono gli animali,
assediano stalle, causano incidenti stradali con morti e feriti
e razzolano tra i rifiuti con pericoli per la salute e la
sicurezza delle persone".
Sul palco allestito per l'occasione sono saliti il presidente
di Coldiretti Abruzzo Silvano Di Primio e i presidenti delle
federazioni provinciali per "testimoniare il disagio e le
problematiche connesse al proliferare dei selvatici". (ANSA).
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