(ANSA) - L'AQUILA, 01 LUG - Una misura concreta per
contrastare l'emergenza cinghiali in Abruzzo, la cui presenza
massiccia continua a provocare gravi danni alle colture e seri
pericoli agli automobilisti: la Giunta regionale ha approvato il
nuovo disciplinare per la caccia di selezione al cinghiale
"fondamentale strumento per il contenimento della popolazione di
cinghiale e per limitare le problematiche sul territorio
regionale" che introduce le novità della caccia fino alle 24 con
l'ausilio di luci artificiali e visori a infrarossi e termici e
la possibilità di utilizzo dell'arco al posto dell'arma da
fuoco. Lo comunica il vice presidente della Giunta regionale con
delega all'Agricoltura, Emanuele Imprudente.
"Nel nuovo disciplinare abbiamo inserito importanti novità -
spiega Imprudente - cioè la possibilità del prolungamento
dell'orario di prelievo dei cinghiali fino alle ore 24, il
ricorso a strumenti per il miglioramento della visione notturna,
come visori a infrarossi, visori termici, torce e fari e, per la
prima volta in Abruzzo, l'utilizzo dell'arco, che risulta una
tecnica a bassa invasività e un'alternativa valida laddove
l'utilizzo di un'arma da fuoco può risultare inopportuno per via
del disturbo".
La caccia di selezione consente un riequilibrio della
struttura delle popolazioni di cinghiale e contribuisce ad
attenuare gli effetti negativi causati dall'elevata presenza: è
attuata principalmente durante le stagioni più calde e in aree
agricole in cui le lavorazioni risultano in pericolo o già
danneggiate dalle azioni di prelievo del cinghiale svolte
durante le ore diurne. "È molto importante per noi che l'ISPRA
abbia dato il proprio parere positivo a tutte le nostre proposte
- conclude Imprudente - consentendo nei fatti l'attivazione di
modalità, certamente non risolutive del problema del
sovrappopolamento dei cinghiali, ma che riteniamo maggiormente
efficaci". Lo svolgimento del prelievo selettivo (caccia di
selezione) del cinghiale è svolto dai cosiddetti selecacciatori
(o selecontrollori) che abbiano conseguito la necessaria
abilitazione, seguendo appositi percorsi formativi comprensivi
di prove di sparo o di tiro differenziate. (ANSA).
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