(ANSA) - CHIETI, 24 SET - Una agente di polizia penitenziaria
della casa circondariale di Chieti, che aveva appena aperto il
blindato del passeggio e si apprestava ad aprire il cancello, è
rimasta schiacciata fra il cancello e il blindo scagliatole
addosso con violenza da una detenuta che ha dato in
escandescenze. Lo denuncia Giuseppe Ninu, segretario regionale
per l'Abruzzo del Sindacato autonomo polizia penitenziaria
(Sappe).
"Si intervenga al più presto perché il personale di Polizia
Penitenziaria è allo stremo - è l'appello di Donato Capece,
segretario generale Sappe - Non si può continuare così, senza un
minimo di sicurezza per i colleghi che vanno a lavorare e non
sanno se e quando ritorneranno a casa, senza contusioni o
altro".
Capece denuncia che il personale di Polizia Penitenziaria non
ha ancora ricevuto i previsti guanti anti-taglio, caschi, scudi
e kit antisommossa, sfollagenti promessi dal Capo del Dap,
Renoldi: "La situazione delle carceri italiane, per adulti e
minori, è sempre più allarmante per il continuo ripetersi di
gravi episodi critici e violenti che vedono sempre più coinvolti
gli uomini e le donne appartenenti al Corpo di Polizia
Penitenziaria - dice ancora l'esponente sindacale - Donne e
uomini che svolgono servizio nelle sezioni detentive senza
alcuno strumento utile a garantire la loro incolumità fisica
dalle continue aggressioni dei detenuti più violenti. Il taser
potrebbe essere lo strumento utile per eccellenza, anche perché
di ogni detenuto è possibile sapere le condizioni fisiche e
mediche prima di poter usare la pistola a impulsi elettrici, ma
i vertici del ministero della Giustizia e del Dipartimento
dell'amministrazione penitenziaria fanno solo chiacchiere e la
Polizia Penitenziaria continua a restarne sprovvisto". (ANSA).
Carceri, Chieti, detenuta dà in escandescenze, agente ferita
Appello Sappe al Dap, mancano strumenti sicurezza, serve taser