(ANSA) - PESCARA, 30 SET - Nel febbraio 2021 'sotto la forma
di "forte raccomandazione alle Asl regionali", l'Abruzzo aveva
inviato una circolare "affinche' l'interruzione farmacologica
di gravidanza con utilizzo di mefipristone e prostaglandine (Ru
486) fosse effettuata
preferibilmente in ambito ospedaliero e non presso i consultori
familiari". La disposizione era stata firmata dall'assessore
alla Sanita' Nicoletta Veri' e del Dg della Sanita' Claudio
D'Amario.
Tra i motivi addotti c'era la necessità di dare "indicazioni
terapeutiche dei prodotti utilizzati". Non solo: le donne alle
quali viene somministrato il farmaco devono "disporre nella
stessa sede di strutture mediche adeguate, cosi' da poter far
fronte ad eventuali effetti collaterali".
Immediate erano state le proteste delle opposizioni, dal M5S, Pd
e Prc, che avevano parlato di "lesione dei diritti e
criminalizzazione delle donne". (ANSA).
Aborto:in Abruzzo Ru486 solo in ospedale e non in consultori
Disposizione Regione da febbraio 2021