Abruzzo

Sisma L'Aquila, canzone di protesta dopo sentenza '30% colpa'

Punk-rock band Niutàun presenta brano,:30%? Ennesima beffa

Redazione Ansa

(ANSA) - L'AQUILA, 17 OTT - "La nostra band ha deciso di esprimere con la propria musica il più profondo sdegno riguardo la recente vergognosa sentenza". Così la punk-rock band aquilanaha creato un brano sul pronunciamento del Tribunale civile dell'Aquila che attribuisce a 24 delle 309 vittime del sisma del 6 aprile 2009 un concorso di colpa "del 30%", giudicandole imprudenti per non essere uscite di casa, per recarsi "altrove", dopo le due scosse che hanno preceduto quella catastrofica delle 3. 32.
    "La sentenza - commenta il gruppo, da sempre impegnato in ambito sociale - rappresenta l'ennesima beffa ai danni dei parenti delle vittime, in quanto, oltre a comportare una decurtazione del risarcimento danni, laddove, per inciso, il danno è la propria morte, ignora completamente le ormai famose rassicurazioni della Commissione Grandi Rischi e, a conti fatti, arriva a sostenere l'assurda ipotesi che quelle 24 persone si siano parzialmente suicidate".
    Durante un concerto in programma venerdì 28 ottobre, alle ore 22, all'Irish Cafè di Pianola, frazione dell'Aquila, presenterà in anteprima dal vivo il brano inedito "Tutti assolti", che tratta proprio il tema della gestione giudiziaria del terremoto aquilano.
    Il brano entrerà a far parte del prossimo lavoro discografico del gruppo dal titolo "Malatempora", attualmente in lavorazione.
    Ricordiamo che la band, già in occasione del precedente album aveva trattato il tema del sisma del 2009 con due brani, "Terremotosto" e "Il cuore e le mani", che saranno proposti in scaletta per tenere accesa la luce, la memoria e la rabbia su quel tragico evento.
    I Niutàun sono Ugo Capezzali (voce), Piercesare Stagni (chitarra), Luca Biscio (basso) e Jury Sielli (batteria).
    (ANSA).
   

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