(ANSA) - L'AQUILA, 18 NOV - Continua la crescita produttiva
in Abruzzo, seppure con una dinamica lievemente inferiore alla
media nazionale, ma l'incertezza sull'evoluzione delle tensioni
geopolitiche internazionali e i costi delle materie prime
potrebbe incidere sulle prospettive di ripresa. Lo si apprende
nell'aggiornamento congiunturale redatto dalla Banca d'Italia e
presentato oggi nella filiale dell'Aquila diretta da Giovanni
Giuseppe Ortolani.
Le difficoltà di approvvigionamento di input produttivi, come
si evince ancora nella nota di Bankitalia, hanno continuato a
rallentare l'attività di alcuni comparti rilevanti come quello
dell'automotive. Le vendite all'estero delle imprese della
regione (-0,8% nel semestre rispetto allo stesso periodo del
2021; +22,5% in Italia e +32,4% nel Mezzogiorno) hanno nel
complesso risentito dell'andamento fortemente negativo del
settore dei mezzi di trasporto (-25,1%), sebbene siano
mediamente cresciute negli altri comparti (+24,4%), specie in
quello chimico-farmaceutico, della gomma e della metallurgia.
Le previsioni formulate dagli imprenditori per i prossimi
mesi prefigurano un deterioramento delle prospettive di ripresa,
in connessione con il calo del clima di fiducia generale. La
maggior parte delle aziende intervistate avrebbe comunque
rispettato i programmi di investimento formulati per il 2022, ma
il rischio per i prossimi mesi è nella prospettiva stagnazione
del processo di accumulazione del capitale. (ANSA).
Bankitalia, Abruzzo, Pil cresce del 5,3%, ma ripresa a rischio
Analisi su primi 6 mesi '22: incidono costo materie e crisi