(di Adam Hanzelewicz)
(ANSA) - PESCARA, 19 NOV - Un Flaiano tormentato dal rimorso
di un progetto, quello della trasposizione cinematografica di
'Tonio Kroeger' di Thomas Mann, di cui in realtà è "disgustato",
ma che nello stesso tempo è "costretto a continuare per non
morire": è quanto emerge dal testo contenuto in due lettere
inedite donate dalla germanista Anna Luciana Di Lello Finuoli -
destinataria della corrispondenza del 23 marzo e 3 aprile 1963 -
al Comune di Pescara nel corso di un convegno organizzato per
ricordare lo scrittore e sceneggiatore pescarese a cinquant'anni
dalla scomparsa.
Siamo negli anni '60 e l'invito a scrivere una sceneggiatura
arriva a Flaiano dai produttori tedeschi della Thalia Film,
associati al signor Cossuto, con regista designato Massimo
Bolognini.
Nelle lettere Flaiano accenna al coinvolgimento della Titanus
nel progetto - che poi nel 1964 abbandonerà le produzioni dopo
le ingenti spese per 'Il Gattopardo' di Luchino Visconti - da
lui non condiviso e per questo speranzoso che il film non si
facesse più. Alla fine Flaiano scriverà solo una riduzione
cinematografica del racconto di Mann che verrà utilizzata, sotto
la supervisione della figlia Erika Mann, per una pellicola di
produzione franco-tedesca diretta da Rolf Thiele nel 1964.
"Purtroppo, non so che fare - scrive Flaiano nella lettera
del 23 marzo 1963 -. È andata così, da quando del film si è
immischiata la Titanus, coi suoi pregiudizi contro Mann e contro
di me, ritenuto autore troppo sofisticato. Così hanno imposto un
loro collaboratore - come sai - e la cosa è andata sempre
peggio, in un clima di facilità e incomprensione. Finalmente,
dopo mesi che evitavamo di pensare alla cosa e persino di
vederci, abbiamo messo insieme una specie di sceneggiatura che
non piace a nessuno e che ora sto rimettendo a posto, da solo,
con crescente disgusto. Era il risultato da me previsto un anno
fa - aggiunge Flaiano - e che mi fa maledire il momento in cui
ho detto di sì ai produttori tedeschi. Aggiungi che Tonio
Kroeger mi è diventato odioso. Non sopporto più gli occhi
azzurrini e i capelli biondi degli 'amabili ordinari' - tutte
queste ipocrite cianfrusaglie del primo razzismo di Mann -
abbiamo visto poi che la sua 'gente semplice', non
intellettuale, è finita nelle Ss".
Flaiano appare anche dispiaciuto del fatto che il suo
rapporto di amicizia con la germanista Anna Luciana Di Lello
Finuoli fosse inficiato dal progetto. "Io non oso ricordare -
spiega nella missiva - che dovresti anche tu dire la tua,
secondo la promessa. Io mi trovo nella ridicola situazione dello
sceneggiatore che vuole far entrare nel giuoco, per motivi non
chiari, una persona che gli sta a cuore. Capisci? È questo che
mi tortura e mi impedisce di far qualsiasi cosa".
"Dovresti trovare la forza di rimetterti a lavoro sul tuo
romanzo - sottolinea in un passaggio successivo - ma so anche
che questi consigli invece di confortare, indispettiscono. Però,
credimi, non hai altra scelta e solo pensando seriamente al tuo
lavoro potrai uscire da una situazione così grave. Del resto, io
che ti parlo, sono in una situazione simile, disgustato in più
del mio lavoro e costretto a continuarlo per non morire".
(ANSA).
ANSA/Flaiano inedito,'disgusto' per progetto film tratto da Mann
In due lettere tormento dello sceneggiatore per 'Tonio Kroeger'