Abruzzo

30 anni di lettere con un detenuto, premio Allegrino a Fassone

Al magistrato il 'Si all'Uomo', venerdì la cerimonia a Pescara

Redazione Ansa

(ANSA) - PESCARA, 03 APR - Da circa 35 anni tiene una corrispondenza epistolare con un detenuto che lui stesso ha condannato all'ergastolo, al termine di un maxiprocesso alla mafia catanese iniziato nel 1985: è la storia di Elvio Fassone, ex magistrato e scrittore. E' stato assegnato a lui il "Sì all'Uomo" Premio nazionale "Domenico Allegrino", giunto alla 16/a edizione. Il riconoscimento viene attribuito a "figure che si sono distinte per avere curato, a proprio modo, le ferite di persone fragili, mettendo in pratica i valori dell'accoglienza e della solidarietà".
    Al centro dell'edizione di quest'anno del premio c'erano infatti temi quali la funzione rieducativa della pena, il duro contesto del carcere, il rispetto della dignità umana. La cerimonia si è svolta venerdì scorso all'Auditorium Flaiano di Pescara.
    Fassone, 85 anni, di Torino, è stato magistrato e componente del Consiglio superiore della magistratura, senatore per due legislature e autore di numerose pubblicazioni in materia penitenziaria e su temi politico-istituzionali. Lo scambio di lettere con il detenuto è stato riportato nel libro "Fine pena: ora" scritto dallo stesso magistrato. Dal testo è stato tratto uno spettacolo teatrale, messo in scena venerdì a Pescara dalla compagnia "Tedacà" di Torino, per la regia di Simone Schinocca.
    Fassone per motivi di salute non era presente. Il premio - un'opera dello scultore Luigi D'Alimonte, realizzata in pietra della Majella e dal titolo "Ti accolgo", creata appositamente per il "Sì all'uomo" - è stato ritirato da Schinocca.
    "Quando decisi di scrivere a Salvatore non fu una cosa semplice - ha affermato in un videomessaggio Elvio Fassone - Il magistrato non poteva scusarsi se gli aveva irrogato quella pesante sanzione. Potevo offrirgli qualche cosa di mio, e nello stesso tempo chiedere a lui di regalarmi qualcosa di suo. Un patto, insomma, che ci impegnava entrambi. Tu resisterai, io ti accompagnerò. E tu, a tua volta, prometterai: io resisterò se tu mi accompagnerai".
    "La storia Di Elvio Fassone e della corrispondenza che tiene da oltre 30 anni con un uomo condannato al carcere a vita coglie pienamente il senso del premio", afferma Antonella Allegrino, presidente dell'Associazione Domenico Allegrino Odv. (ANSA).
   

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