(ANSA) - FRANCAVILLA AL MARE, 12 APR - Si intitola "Storie di
re e regine. Riflessioni, aneddoti e curiosità sul gioco degli
scacchi" ed è uno storytelling ideato dal giornalista e
istruttore di scacchi Fabrizio Santamaita.
La performance svela risvolti inediti dei campioni che si
sono alternati nei 15 secoli di storia del gioco, e racconta
episodi sorprendenti, oltre a fornire una visione privilegiata
di questa disciplina. Il testo affronta vari aspetti di uno
sport che viene a torto visto come complicato ed elitario, ma
che in realtà è facile da apprendere e apporta notevoli benefici
alle capacità intellettive di chi lo pratica.
"Gli scacchi stanno vivendo un autentico boom - spiega
Santamaita - grazie allo sviluppo del gioco on line e all'enorme
fortuna della mini-serie tv 'La regina degli scacchi' sul canale
Netflix. Ho voluto raccontarli in uno storytelling, ovvero una
narrazione ideata per inquadrare gli eventi e spiegarli secondo
una logica di senso, allo scopo di creare un triplo effetto:
incuriosire, istruire e ispirare. Punto a coinvolgere
soprattutto chi non ha mai giocato e magari pensa che si tratti
di uno sport noioso e difficile: dopo aver ascoltato questo
storytelling continuerà a non sapere le regole, ma avrà
sicuramente un'idea diversa di questa disciplina. Ciò che più
affascina degli scacchi è che sono un confronto di intelligenze
nel quale vince chi riesce a organizzare meglio le sue risorse.
È uno scontro in cui non esiste la fortuna: tutto dipende dalla
propria abilità. I processi mentali che si sviluppano imparando
a giocare sono gli stessi che utilizziamo nel corso della vita,
quindi l'esperienza fatta sulla scacchiera è utile anche per
capire come comportarsi nelle situazioni in cui veniamo messi
alla prova. Non a caso, nel 2012 il Parlamento europeo ha
invitato gli Stati membri a introdurre gli scacchi nei curricula
scolastici e molte imprese organizzano corsi per ampliare la
visione strategica dei propri manager" (ANSA).
Scacchi, riflessioni, aneddoti e curiosità oggi al MuMi
Evento con Fabrizio Santamaita e l'Università della Libera Età