Abruzzo

Torna 'Premio Michetti', a Francavilla 74/a edizione

Al via l'8 luglio al Museo Michetti, poi avanti fino a ottobre

Redazione Ansa

(ANSA) - FRANCAVILLA AL MARE, 20 MAG - Giunto alla sua 74/ma edizione, inaugurerà l'8 luglio il 'Premio Michetti', con una serie di proposte inedite, che coinvolgono alcuni tra i principali siti culturali d'eccellenza nel territorio abruzzese e vedono la partecipazione di artisti appartenenti a diverse generazioni, tra nomi affermati a livello istituzionale e giovani proposte. L'iniziativa si svolgerà a Francavilla al Mare, al Museo Michetti, e andrà avanti fino al primo ottobre.
    Finalità del Premio è quella di "riflettere sulla pittura, linguaggio con cui gli artisti nel ventesimo secolo hanno maturato un rapporto estremamente dialettico, che passa dal rifiuto al fascino incondizionato". Proprio per questo il titolo scelto per la mostra, "Libertà di avere tre idee contrastanti", prende spunto da un testo di Mario Merz (1925-2003), pioniere di una ricerca che, a partire dagli anni Cinquanta, ha spinto gli artisti a ripensare il proprio rapporto con l'arte, nel solco di una rivisitazione del quadro e della sua relazione con lo spazio.
    La giuria, presieduta da Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, avrà il compito di premiare gli artisti selezionati dal curatore dell'edizione 2023, lo storico dell'arte Costantino D'Orazio, ma anche un gruppo di cinque studenti dell'ultimo anno dell'Accademia di Belle Arti dell'Aquila, che avranno l'opportunità di esporre presso il Maxxi L'Aquila e in quattro sedi museali della regione messe a disposizione dalla Direzione Regionale Musei Abruzzo del ministero della Cultura, prima di partecipare alla mostra prevista al Museo Michetti in occasione del Premio.
    "Non si tratta di una selezione generazionale - dichiara D'Orazio - ma piuttosto di una scelta di artisti dalla solida carriera istituzionale che hanno esordito negli anni '90, momento nel quale l'arte ha vissuto un grande mutamento, reagendo all'ebbrezza del decennio precedente. Questi artisti manifestano un profondo rapporto con i maestri delle generazioni passate, di cui recuperano e superano la ricerca. Si muovono liberamente tra diversi linguaggi, conservando una profonda coerenza, radicata in una ricerca che arriva a mettere in discussione le nostre certezze". (ANSA).
   

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