(ANSA) - PESCARA, 22 MAG - "L'imprevedibilità di un fatto va
contestualizzata al momento, se fosse arrivata all'improvviso
senza il minimo preavviso, allora potrei credere in un destino
amaro per mio fratello Dino e per mia cognata Marina, ma qui si
tratta di situazioni diverse in un lasso di tempo ampio che se
fossero state prese in considerazione, forse oggi parleremo di
altro", così Alessandro Di Michelangelo fratello del poliziotto
Dino Di Michelangelo, tra le 29 vittime insieme a sua moglie
Marina Serraiocco, nella tragedia di Rigopiano, dopo la
pubblicazione delle motivazioni della sentenza dello scorso 23
febbraio, depositate oggi dal Gup Gianluca Sarandrea.
"Le nostre richieste di verità erano ben altre, se le
anticipazioni di queste ore dovessero rispecchiare totalmente il
contenuto delle 300 pagine delle motivazioni del Gup - conclude
Di Michelangelo all'ANSA - allora prenderei atto con rammarico
che nessuno ancora ci ha dato risposte concrete, risposte che
evidentemente dovranno essere nuovamente ricercate, si spera, in
Appello".
Rigopiano: fratello vittima, imprevedibilità non è risposta
Di Michelangelo, nostre richieste di verità erano ben altre