Abruzzo

Petrocchi, braciere Perdonanza acceso nel cuore del mondo

Il cardinale, questo fuoco sacro cancelli inimicizie e conflitti

Petrocchi, braciere Perdonanza acceso nel cuore del mondo

Redazione Ansa

(ANSA) - L'AQUILA, 23 AGO - "Oggi il fuoco della Perdonanza viene acceso non solo al centro della nostra città, ma anche nel cuore del mondo". Lo ha detto il cardinale Giuseppe Petrocchi, arcivescovo dell'Aquila, in occasione della cerimonia di apertura dalla 729/a Perdonanza Celestiniana. "Si tratta di un fuoco 'sacro', perché suscitato dallo Spirito - ha aggiunto - e, come a Pentecoste, anch'esso si moltiplica in tante fiamme 'individuali', che, mantenendo la loro 'appartenenza' alla stessa Fonte, provocano l'effetto-unità: infatti, pur agendo 'al singolare' promuovono la formazione del 'Noi-fraterno', generando nelle menti e nei cuori la 'passione' per la Comunità concorde. Il fuoco, nella prospettiva biblica, ha la funzione di purificare dalle incrostazioni e restituire ciò che è nobile e prezioso alla sua bellezza: per questo si afferma che l'oro si prova nel crogiolo". "Chiediamo, con tenacia, la grazia che vengano gettate e consumate nel fuoco del Perdono le 'scorie nocive' delle inimicizie - ha aggiunto Petrocchi - e siano sanati gli atteggiamenti ostili, a livello relazionale e universale.
    Invochiamo l'Onnipotente affinché vengano dissolte le cause delle guerre: sia quelle che incendiano molti luoghi nel pianeta (in particolare, pensiamo alla vicina Ucraina), come le conflittualità 'microscopiche', ma distruttive, che si attivano nelle famiglie e nei rapporti interpersonali".
    "Va sottolineato - ha concluso - che le opere di carità, spirituale e materiale, hanno un versante ecclesiale, ma anche sociale: per questo sono pure 'pubbliche virtù'. Mentre ciò che impoverisce o nega questi dinamismi produce patologie: etiche e collettive. Nella misura in cui, in sintonia con il 'dettato' di Papa Francesco, L'Aquila sarà 'Capitale del Perdono', diventerà pure, allo sguardo del mondo, esposizione di una città integralmente 'ricostruita' e di una comunità felicemente 'risorta'". (ANSA).
   

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