(ANSA) - PESCARA, 15 SET - "Un sindaco che ha incontrato,
coltivato e rilanciato il pensiero metropolitano. Un pensiero
urbano che sia stato strutturato da diritto, urbanistica,
economia, arte, cultura, in maniera tale che sia capace,
attraverso il suo indirizzo, di fare in modo che questa città
consenta davvero a chiunque di realizzare il suo progetto di
vita".
"Una vicenda tipo quella della nuova Pescara, parametrata al
700 o al 600 sarebbe stata una rivoluzione - osserva D'Alfonso -
Nel 600 un fatto nuovo di questo tipo nasceva con lo scontro
fisico e la spinta rivoluzionaria. La spinta dei centomila
autoconvocati va presa su di sé e declinata intuendo molto. Ad
esempio, io vorrei tanto che la nuova amministrazione realizzi
la deproceduralizzazione quando l'amministrazione deve dire sì o
no a chi ha un progetto di vita. E' possibile fare questo. Ci
sono città nel mondo dove l'azzeramento procedurale è un dato di
fatto. Così come potremmo pensare a zone a logistica
semplificata per quanto riguarda l'andirivieni dei beni che
servono per la vita quotidiana dei beni di famiglie e di
attività commerciali. Insomma, una città nella quale ci sia uno
specifico. Mi piacerebbe che Pescara fosse la città nella quale
la decisione è istantanea, è immediata, a favore di chi vuole
produrre ricchezza".
"Ciò che fa ricco un territorio non sono i lingotti d'oro, ma
la capacità di liberare idee e poi realizzarle. Pescara potrebbe
essere questo. Se però c'è una grande alleanza, se i partiti si
rompono e si rigenerano evitando di essere murati, se i
sindacati concepiscono un contratto di lavoro declinato sulla
straordinarietà di questa azienda nuova che nasce. Si può fare,
ma serve davvero un cantiere delle buone volontà. Ogni tanto -
conclude D'Alfonso - vedo lo spiffero del dispetto". (ANSA).
Nuova Pescara: D'Alfonso, sindaco con pensiero metropolitano
'Città dovrà consentire a tutti di realizzare progetto di vita'