Abruzzo

Wwf e Huawei 'Guardiani di Natura' nella riserva di Calanchi d'Atri

Indagini bioacustiche per agricoltura sostenibile

Redazione Ansa

(ANSA) - ATRI, 29 SET - La promozione dell'agricoltura sostenibile, attraverso il monitoraggio bioacustico che confronta l'impatto sulle biodiversità di uccelli che popolano i campi coltivati con agenti chimici, la cosiddetta agricoltura convenzionale, e i campi di agricoltura biologica. È lo scopo del progetto 'Guardiani della Natura', organizzato da Huawei, in collaborazione con il WWF e l’organizzazione no-profit Rainforest Connection, che fornisce l'infrastruttura analisi dei dati, in corso di realizzazione in otto oasi del WWF Italia, dalle Alpi alla Sicilia, tra cui la riserva di Calanchi d’Atri in Abruzzo.

L’iniziativa, che durerà per circa un anno, prevede l’utilizzo dei dispositivi di monitoraggio bioacustico Rainforest Connection (RFCx) e di una piattaforma basata su Cloud e AI per la registrazione continua dei suoni nelle oasi, con lo scopo di raccogliere dati utili a valutare la relazione tra le diverse pratiche agricole e la conservazione della biodiversità naturale, realizzando in definitiva, un sistema di monitoraggio permanente negli ambienti naturali. Non richiedendo il monitoraggio diretto da parte di un esperto bioacustico, consentirà inoltre di mettere a disposizione degli studiosi una quantità di dati maggiore - per estensione e durata delle misurazioni - rispetto a quanto si ricava dalle tecniche di monitoraggio tradizionali. Nella riserva di Calanchi d’Atri sono stati posizionati tre rilevatori di tipo Edge nelle aree biologiche e tre nelle convenzionali. I dati di rilevazione, in corso di analisi e validazione, saranno disponibili in un report finale certificato, che uscirà a novembre.

"Lavorare con un'azienda come Huawei è molto importante - ha detto Delia Langer, Corporate Partnership officer WWF Italia - perché ha un grande impatto sul pubblico e consente di veicolare temi ambientali fondamentali, per sensibilizzare sulla necessità di riduzione dell'impatto sulla natura delle pratiche umane e della conservazione". L'integrazione delle professionalità, tra l'alta tecnologia ed esperti scientifici, hanno creato un progetto senza scopo di lucro, ma di utilità sia per l'ambiente, sia per lo sviluppo tecnologico. "Con l'aiuto dei rilevatori - spiega la Food and Agricolture Senior Advisor di WWF Italia, Silvia Scozzafava - il numero e la qualità dei dati acquisiti crescono in maniera esponenziale, fornendo sistematicità e attendibilità che l'uomo singolo non è in grado di garantire".

Il progetto, oltre ai risultati certificati che fornirà sull'impatto dei diversi tipi di agricoltura sulla biodiversità degli uccelli, confuta il luogo comune che l'intelligenza artificiale sostituisca l'uomo. "Le tecnologie digitali - ha aggiunto Fabio Romano responsabile sviluppo ecosistema industriale di Huawei Italia - come intelligenza artificiale, sono uno strumento a supporto del lavoro umano svolto da esperti, come gli ornitologi da campo".

Il progetto “Nature Guardians”, nato quattro anni fa dall’iniziativa congiunta di Huawei e dell’organizzazione no-profit Rainforest Connection (RFCx), si inserisce nell’ambito di TECH4ALL, il programma globale dell’azienda che pone la tecnologia al servizio dell’ambiente e delle persone, con numerosi progetti nel mondo insieme a partner locali e internazionali, promuovendo la conservazione della natura e l’inclusione digitale. Dal 2018 a oggi, “Nature Guardians” ha contribuito, con soluzioni tecnologiche innovative basate sulla bioacustica, a proteggere foreste, ecosistemi terrestri e marini e le loro specie animali in ben 32 Paesi in tutto il mondo, tra cui Grecia, Irlanda, Regno Unito, Austria, Cile, Ecuador e Malesia.

Approdato e sviluppatosi in Italia a partire dal 2021 grazie alla collaborazione con il WWF, il progetto rientra tra le attività di tutela della biodiversità previste nell’ambito della Campagna WWF “Food4Future”, che si pone l’obiettivo di modificare i sistemi alimentari, dalla produzione al consumo, per renderli più resilienti, più inclusivi, più sani e più sostenibili, tenendo conto delle necessità umane e dei limiti del Pianeta.

La prima edizione del progetto “Guardiani della Natura”, che aveva l'obiettivo di monitorare la biodiversità e identificare attività illegali a danno della natura in 12 Oasi WWF, tra cui le tre Riserve Naturali dello Stato Lago di Burano, Laguna di Orbetello e Cratere di Astroni, è stata incoraggiante: i 45 dispositivi “RFCx Edge Audiomoth” e i 10 dispositivi “RFCx Guardian” hanno infatti consentito di raccogliere 870.000 registrazioni, validare il riconoscimento automatizzato di 49 specie di uccelli e mammiferi, inviare oltre 2.000 alert in tempo reale su suoni potenzialmente associati ad attività illegali, attivare oltre 30 controlli sul campo e portare all’identificazione e sequestro di un dispositivo elettroacustico vietato per il bracconaggio ai danni di avifauna al confine dell’Oasi di Astroni.


   

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