(ANSA) - CHIETI, 05 OTT - "L'export rappresenta circa il 28%
del valore aggiunto regionale, in media con l'Italia, intorno al
36%. Ma nel 2022, l'export abruzzese ha superato gli 8,8
miliardi, crescendo del 2% rispetto al 2021, soprattutto nel
primo semestre 2023 i dati mostrano un'ulteriore accelerazione
del 12%, tre volte superiore alla media nazionale, quindi
l'export traina l'Abruzzo con una crescita di cui si sono già
toccati 5 miliardi".
Le specializzazioni del territorio e i distretti industriali".
"Quindi - prosegue Gabrielli - se riusciremo ad avere un
secondo semestre simile al primo verranno superati 9 miliardi di
euro di export, una vetta importante. L'automotive sta crescendo
dell'11% rispetto al medesimo periodo del 2022 e rappresenta un
terzo del totale dell'export regionale". "Ma - specifica
Gabrielli - hanno fatto bene anche la farmaceutica, con una
crescita del 51%; l'agroalimentare, 15%; e anche il sistema
moda, il 20%".
Lo scenario economico regionale, emerso dall'indagine della
Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, rivela che nei
distretti abruzzesi nel 2021 si è registrato un recupero quasi
totale dei livelli di fatturato pre-pandemia; ha pesato
l'andamento del sistema moda, che ha subito maggiormente gli
effetti della crisi. Sui mercati internazionali, nel 2022 le
esportazioni dei distretti abruzzesi hanno raggiunto i 674
milioni di euro, una crescita di quasi 120 milioni rispetto al
2021. Si tratta del miglior risultato dal 2009, anche se i
valori sono inferiori del 15% rispetto al picco massimo
raggiunto nel biennio 2007-2008. Per i due distretti
dell'agroalimentare i livelli di export 2022 rappresentano il
massimo storico mai raggiunto, con una crescita del 177% per la
Pasta di Fara e del 336% per i Vini del Montepulciano di Abruzzo
rispetto ai valori 2008. Cresce il raggio delle esportazioni,
che servono mercati sempre più lontani, con gli Stati Uniti
divenuti il primo mercato di sbocco, assorbendo il 20% del
totale. (ANSA).
Export Abruzzo accelera, Automotive è un terzo del totale
Intesa Sanpaolo, bene anche farmaceutica, agroalimentare e moda