(v. 'Amianto: muore di mesotelioma a 54 anni.
È stato male un anno, ma non sapevamo che cosa avesse. Il
referto del mesotelioma è arrivato una settimana prima della sua
morte. Tutto è cominciato con uno stato ansioso depressivo, che
non riuscivamo a gestire". Sono le parole di Antonietta
Cicchini, vedova di Luigi Vitullo, operaio morto a 54 anni nel
2015 a causa dell'esposizione professionale all'amianto per
oltre un decennio, dal 1976 al 1987, in diverse aziende in
provincia di Chieti, motivo per cui la Corte d'Appello
dell'Aquila ha condannato quest'anno l'Inps a riconoscere le
maggiorazioni amianto e a ricostruire la posizione contributiva
del lavoratore.
"Dopo mesi di sofferenza, con la tac si è visto un nodulino
sotto la costola e poi uno dietro al cuore. Allora mi hanno
detto che gli restava poco tempo di vita, però si pensava a un
sarcoma. Poi la paralisi, un lungo intervento, e il coma. A una
settimana dalla morte la biopsia ha rivelato che si trattava di
una forma tumorale strettamente legata all'amianto, il
mesotelioma".
Adesso la comunicazione del riconoscimento della Corte
d'appello dell'Aquila chiude il cerchio di un lungo percorso di
riconoscimento da parte della giustizia, sulla causa della
malattia del 54enne. "Questo risultato non mi darà indietro mio
marito, ma almeno quel che è giusto l'abbiamo ottenuto, sperando
che la sua vicenda sia utile per la prevenzione di qualcun altro
lavoratore". (ANSA).