(ANSA) - L'AQUILA, 22 FEB - "Come già ribadito, con chiare e
documentate motivazioni in tutte le sedi istituzionali che si
sono occupate del problema (Prefettura, Commissione Salute e
Commissione Vigilanza del Consiglio Regionale), il subentro di
nuovi medici di medicina generale nei Nuclei di Cure Primarie in
sostituzione del personale medico collocato in pensione, risulta
un atto illegittimo e come tale una procedura non percorribile".
È quanto dichiara la Direzione Aziendale della Asl di
Avezzano-Sulmona-L'Aquila in riferimento alla problematica dei
Nuclei di Cure Primarie, sollevata da alcune organizzazioni
sindacali.
"Il parere espresso dalla SISAC (Organo Governativo che
regola i rapporti tra medici di famiglia e ASL) sul tema - si
legge in una nota - non lascia dubbi al riguardo: i compensi e
le indennità riconosciute a tutte le forme associative, compresi
i Nuclei di Cure Primarie, possono essere erogati solo nei
limiti delle risorse dedicate, ormai esaurite da tempo. Siamo in
attesa della sottoscrizione a breve dell'Accordo Integrativo
Regionale, che risolverà la questione nell'interesse di tutti i
medici di famiglia".
"Infatti i medici che oggi richiedono il loro inserimento nei
Nuclei di Cure Primarie - spiega la Asl - acquisiscono il
privilegio di avere una retribuzione aggiuntiva di circa 40 mila
euro/anno, oltre al normale compenso. Queste risorse sarebbero
sottratte a tanti altri medici - come dice anche la nota del
Dipartimento Regionale della Sanità del marzo 2023 - che
attendono fiduciosi la sottoscrizione del nuovo Accordo
Integrativo per poter operare nelle nuove forme associative,
creando evidenti situazioni di sperequazione e penalizzazione".
L'Azienda dichiara che nessuno dei Nuclei chiuderà perché
sarà garantito sempre un numero di medici sufficiente a
consentire la piena attività. Infatti, in considerazione del
numero di medici che operano attualmente nei Nuclei di Cure
Primarie, in alcuni casi addirittura in sovrannumero, non vi
sono rischi né di scioglimento dei Nuclei stessi, né di tenuta
dell'occupazione del personale di supporto né tantomeno di
penalizzazione delle aree interne visto che i subentri richiesti
riguardano solo le aree urbane. "Ricordiamo, inoltre - conclude
la nota - che la Federazione Italiana dei Medici di Medicina
Generale regionale condivide la posizione assunta dalla Asl".
(ANSA).