(ANSA) - L'AQUILA, 01 GIU - Il calcio visto dalla prospettiva
del suo rapporto con le relazioni internazionali e la politica
mondiale, in un'ottica che vede questo sport come attore di
rilievo nella scena geopolitica.
Questo è 'Calcio, politica e potere' (Edizioni Mondo Nuovo),
il libro a cura di Narcís Pallarès-Domènech, Alessio Postiglione
e dall'aquilano Valerio Mancini.
"Con il suo essere 'la squadra della gente' e l'avvio
dell'azionariato popolare -ha spiegato in tal senso Mancini -
L'Aquila si sta facendo conoscere anche all'estero. Questo
fenomeno si inquadra come 'city branding' che proietta al mondo
qualcosa di positivo come la socialità, la sostenibilità e il
fare qualcosa per una comunità, come la rigenerazione urbana
prevista per l'area dello stadio, ma anche qualcosa di
specificamente sociale che fa del calcio un elemento di 'soft
power' cittadino".
Un'indicazione confermata dalle parole dello stesso Juchich.
"Il nostro è un modello che vuole aprirsi anche a livello
nazionale e internazionale - ha detto - grazie a 'ambasciatori'
come Mancini siamo entrati in contatto con investitori
internazionali".
ll libro analizza sia il potenziale del calcio come agente di
nazionalizzazione delle masse, inquadrando lo sport come fattore
genetico della Nazione, fino al suo utilizzo geopolitico
contemporaneo, di proiezione delle potenze in ambito
geopolitico. Lo scopo di questo libro è raccontare in modo
divulgativo come e perché i Paesi e le grandi potenze usano lo
sport più popolare del mondo per i loro obiettivi strategici.
Seguendo il mondo del calcio, possiamo avere una chiave di
lettura per analizzare il presente, per ricordare fatti storici
del passato ed aver un elemento in più per orientarci
nell'avvenire delle relazioni internazionali.
L'iniziativa, ospitata da Sport Hub, ha visto il patrocinio
del Rotary Club L'Aquila e la presenza della presidente Rosa
Persia. (ANSA).
'Calcio, politica, potere', dentro il soft power del pallone
Volume presentato all'Aquila, modelli a confronto