Abruzzo

Morte dell'orsa Amarena, chi l'ha uccisa rischia il processo

Chiuse le indagini. L'Oipa, chi l'ha ammazzata deve pagare

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 26 GIU - Uccisione di animali aggravata da crudeltà ed esplosioni pericolose in un luogo abitato. Questi i reati che il procuratore di Avezzano, Maurizio Maria Cerrato, contesta al 57enne di San Benedetto dei Marsi accusato di aver ucciso l'orsa Amarena, mettendo in fuga i suoi due cuccioli. Lo rende noto l'Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), che immediatamente ha presentato denuncia alla Procura per uccisione di animale. "La giustizia farà il suo corso - commenta l'Oipa - anche se non restituirà Amarena ai suoi figli e a questa vita. Ma chi l'ha uccisa deve pagare".
    L'orsa Amarena, uno dei simboli del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise (Pnalm), è stata uccisa a fucilate nella notte del 31 agosto scorso alla periferia di San Benedetto dei Marsi (AQ). L'autore del reato fu subito identificato.
    L'avviso di chiusura indagini - prosegue la nota - arriva dopo che il pm Cerrato ha esaminato la perizia balistica, che ha confermato come l'indagato abbia sparato per uccidere, non per errore o per spaventare l'animale. La perizia attesta che si è trattato di una fucilata intenzionale ed esplosa da una distanza ravvicinata. (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it