Abruzzo

Di Carlo, il trasporto a biometano è una scelta di retroguardia

Fisico 'D'Annunzio', 'produce CO2 e ozono, puntare su elettrico'

Redazione Ansa

(ANSA) - PESCARA, 04 LUG - "La dannosità del metano è arcinota da decenni e testimoniata da centinaia di ricerche e pubblicazioni scientifiche e, finalmente, è stata recepita dalla comunità internazionale, già dal 2021, nella COP26 a Glasgow, dove oltre 150 stati, inclusa l'Italia, si sono impegnati a ridurre le emissioni del metano del 30% entro il 2030. Come si può pensare di raggiungere questo obiettivo se si investe sul trasporto a biometano nel 2024? Purtroppo, si fanno scelte sempre di retroguardia, mai coraggiose e che guardino al futuro". A sostenerlo è il docente di Fisica dell'Università d'Annunzio di Chieti-Pescara, Piero Di Carlo, interpellato dall'ANSA dopo la stipula dell'accordo di un anno tra Edison e Tua per la fornitura di circa tre milioni standard metri cubi di biometano per alimentare fino a duecento autobus della flotta regionale.
    Secondo il professore Di Carlo esiste un esempio tutto abruzzese da seguire come "quello di Chieti, dove la mobilità è elettrica dal 1950, a riprova che quando si ha lungimiranza e si fanno le scelte giuste non esistono transizioni intermedie, in attesa di nuove tecnologie, ma se ne hanno i vantaggi per decenni e dopo 70 anni ci si ritrova all'avanguardia senza dover fare investimenti ulteriori, con benefici per la salute dei cittadini e del pianeta".
    "Siamo sicuri - sottolinea - che la transizione ecologica, la decarbonizazione, il raggiungimento degli obiettivi di neutralità climatica si possa raggiungere con autobus a biometano? Sicuramente no! Il metano, il prefisso 'bio' è una sorta di pubblicità ingannevole, che sia estratto o prodotto da processi di fermentazione di materiale organico, quello definito 'biometano', non cambia assolutamente nulla: quando usati come combustibile producono allo stesso modo CO2, particolato, i famosi PM10, PM2.5, ossidi di azoto. Il piccolo lato positivo è che produce meno PM ed ossidi di azoto della benzina e del diesel, ma produce comunque CO2, e nel caso viene disperso in atmosfera è più potente nello scaldare la terra, a parità di massa, di circa 90 volte rispetto alla CO2. Si dirà, ma il metano permane solo una diecina d'anni in atmosfera, mentre la CO2 un centinaio di anni. Questo è vero, perché il metano, a differenza della CO2, in atmosfera è reattivo e viene ossidato, principalmente dal radicale ossidrile, per produrre CO2 e ozono e, in particolari condizioni, il PM secondario. Quindi il metano non è tutto questo affare per il pianeta e per la nostra salute, sia se lo si usa come combustibile sia se viene disperso in atmosfera: o fa danni maggiori della CO2 come forzante climatico oppure, nella migliore delle ipotesi, viene ossidato e produce CO2 e ozono".
    Di Carlo si chiede "che investimento è il biometano, con queste premesse: basterebbe un minimo di informazione in più e ispirarsi a ciò che viene fatto ad esempio a Milano, in cui sono stati acquistati già 240 autobus elettrici, entro il 2026 saranno la metà degli autobus circolanti e, entro il 2030, tutti gli autobus saranno elettrici. Di esempi di altre città italiane che stanno andando in questa direzione, ce ne sono a decine: Bari, Bologna, Pavia, solo per citarne alcune. Per non parlare di città estere come Göteborg, dove da anni tutti gli autobus sono elettrici". (ANSA).
   

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