(ANSA) - PESCARA, 08 LUG - Dalle liste di attesa alle
pre-liste di attesa: si allarga la inchiesta della procura della
Repubblica di Pescara, per ora contro ignoti e senza ipotesi di
reato, su questa autentica piaga della sanità pubblica. Le pre
liste, considerate "pratica illegale" di cui farebbero uso tutte
le Asl e difese in una nota dai quattro manager,
rappresenterebbe uno strumento che peggiora, se possibile,
ancora di più la situazione.
E le indagini della polizia giudiziaria continuano a ritmo
serrato sia con l'esame della copiosa documentazione sequestrata
nel corso del blitz dello scorso 20 giugno nelle sedi della Asl,
dell'assessorato e del dipartimento alla salute della Regione,
che hanno la responsabilità diretta delle liste di attesa e
dell'Agenzia sanitaria regionale, a cui da qualche mese la
Regione ha affidato il compito di mettere in campo una strategia
volta ad accorciare tempistiche delle visite. Considerando che
finora le misure adottate come quella di coinvolgere il privato
non ha dato i frutti sperati.
Un disservizio che caratterizza un comparto alle prese con un
buco di 122 milioni di euro che ha costretto la maggioranza
regionale di centrodestra riconfermata alle elezioni del 10
marzo scorso alla guida dell'ente per la prima volta nella
storia, ad approvare a tempo di record una copertura del deficit
di 68 milioni di euro al fine di evitare un nuovo
commissariamento da parte di Roma.
Una delle misure messe in campo è la presentazione da parte dei
direttori generali della quattro Asl di piani di
razionalizzazione della spesa da attuare immediatamente, per far
fronte al deficit che sarà macinato nel 2024: una norma voluta
dal Consiglio regionale, in particolare dal presidente della
commissione sanità, Paolo Gatti, di FdI, contro il parere della
Giunta, in particolare del governatore, Marco Marsilio, anche
lui di FdI, e dell'assessore alla salute Nicoletta Verì, ex Lega
ora lista del Presidente, non rieletta alle elezioni ma
confermata assessore come esterna.
A proposito della inchiesta le indagini potrebbero
estendersi anche nelle altre quattro province dove le
problematiche sono molto simili. (ANSA).
Inchiesta liste attesa, Procura Pescara indaga su pre-liste
Si allarga indagine dopo blitz in Assessorato e Direzione Salute