Abruzzo

Autismo: Verzulli, fondi carenti per triennio in Abruzzo

Preoccupazione da parte della onlus di riferimento in regione

Redazione Ansa

(ANSA) - L'AQUILA, 10 LUG - "Il budget stabilito dalla delibera di Giunta regionale con la quale si stabiliva il fabbisogno triennale (2022-2024) non rispetta il diritto alle cure di tutti i ragazzi autistici collocati in lista d'attesa".
    La preoccupazione, in riferimento al provvedimento di Giunta, numero 107 del dicembre 2022, è espressa dall'associazione Autismo Abruzzo Onlus, attraverso il presidente Dario Verzulli. "Questa delibera - si legge - pur essendo stata emendata in tre occasioni, non è mai stata revisionata sulla base dell'effettivo fabbisogno ma semplicemente si basa sugli importi di spesa documentati per l'anno 2021. Allo stesso modo, le attività residenziali previste come budget dalla delibera 807 del dicembre 2022 e definite come setting dalla delibera 360 del 2019, prevedono soltanto 30 posti letto. Il fabbisogno stimato è naturalmente di gran lunga superiore ma la regione sembra al momento non affrontare questa grave criticità".
    Preoccupazione espressa anche in relazione al futuro delle persone assistite e delle relative famiglie. "Ad oggi - si legge - non abbiamo alcuna risposta e invitiamo pertanto la Regione Abruzzo a porre in urgente connessione sanità e sociale e auspichiamo che la V Commissione Sanità e Sociale e la Commissione Vigilanza possano avviare con urgenza un confronto costruttivo volto a individuare l'effettivo fabbisogno, le eventuali soluzioni e gli interventi che in urgenza devono essere attuati per garantire il diritto alle persone autistiche".
    "L'integrazione socio sanitaria - si legge ancora - è, non solo secondo il nostro parere, l'unico strumento in grado di fornire soluzioni diffuse sul territorio abruzzese e calate su misura alle necessità di ragazzi e adulti. Partendo dalle proficue esperienze esistenti nella provincia dell'Aquila, con i Centri per l'autismo Casa Di Michele all'Aquila e Pratola Peligna ma anche con la positiva esperienza della Casa del Sole di Città Sant'Angelo (Pescara), si può dare l'avvio formale ad un'integrazione socio sanitaria per dare una risposta in tempi brevi e a costi sicuramente più sostenibili delle quote previste per i posti letto". (ANSA).
   

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