Abruzzo

Crisi idrica: Chieti chiede tre punti rifornimento autobotti

In città proseguono chiusure: sindaco, inutile incatenarsi

Redazione Ansa

(ANSA) - CHIETI, 15 LUG - Il sindaco di Chieti, Diego Ferrara, si appresta a chiedere tre punti di rifornimento di acqua potabile, a mezzo autobotti, uno nella città alta e due a Chieti Scalo e sta predisponendo un'ordinanza, che è stata sollecitata anche da Aca, per un utilizzo responsabile dell'acqua. Per il capoluogo teatino si prospetta ancora un periodo di turnazione delle chiusure idriche.
    "C'è una congiuntura particolare, con una risorsa impoverita del 40% rispetto allo standard, abbiamo soluzioni strutturali che sono la digitalizzazione delle reti e il rifacimento dell'adduttrice per Chieti, che sono progetti finanziati, che in parte sono già iniziati ma che porteranno frutto fra il 2025 e il 2026 - ha detto Giovanna Brandelli, presidente dell'Aca, nel corso di una conferenza stampa voluta a Chieti proprio da Ferrara. Più abbiamo delle soluzioni operative che sono quelle del piano di gestione dell'emergenza che abbiamo presentato alla Regione Abruzzo a marzo che significa fare delle turnazioni sui serbatoi - ha aggiunto Brandelli. Ci rendiamo conto che la velocità di uscita dal serbatoio è molto maggiore della velocità di ricarica quindi necessariamente dobbiamo interrompere i consumi per far recuperare ai serbatoi il giusto livello di capacità e pressione per alimentare la rete".
    Ferrara, che in un primo momento aveva prospettato una class action contro Aca, è tornato sui suoi passi. "Credo di poter dire che sono il primo e finora l'unico sindaco dell'assemblea dei 64 Comuni serviti dall'Aca a voler chiedere ed aver ottenuto la presenza della presidente Brandelli e del suo staff per rispondere direttamente ai quesiti e ai dubbi dei miei concittadini - ha sottolineato. Ritengo che la richiesta fatta da tanti abitanti di Chieti ad incatenarmi davanti all'Aca sia oltre che esagerata anche inutile e inopportuna. Ho sempre creduto alla indispensabilità del dialogo tra istituzioni anche se dovessero a volte registrarsi momenti critici e conflittuali, ma il tutto è finalizzato alla buona pratica amministrativa e a evitare caos sociale e anarchia decisionale". (ANSA).
   

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